Fedez finalmente dimesso dall’ospedale rivela: “sono stato moribondo, ora devo curare la mia salute mentale”

Fedez ripercorre per la prima volta gli spaventosi momenti affrontati.

Da Manuel Magarini - 8 Ottobre 2023 13:50

Dimesso nelle ultime ore dall’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove si trovava ricoverato dallo scorso 28 settembre, Fedez parla in un’intervista al Corriere della Sera. “Ho perso metà del mio sangue, sono stato moribondo”, racconta al quotidiano di via Solferino. Rispetto a prima ora sta bene. È convalescente.

Fedez: il malore, le possibili cause e la vicinanza della moglie Chiara Ferragni

Fedez racconta come sta dopo essere stato dimesso dall'ospedale - Cinematographe.it

Fedez entra quindi nei dettagli del malore. Al momento dell’accaduto era a casa, aveva appena messo i bambini a letto. Già in precedenza aveva sofferto di cali di pressione. Ne è arrivato uno importante ed è svenuto. Poi ha chiamato l’ambulanza. Era bianchissimo. Ha trascorso la notte al pronto soccorso, e la mattina seguente aveva l’emocromo a 7, anziché a 14.

Così sono intervenuti d’urgenza per arrestare l’emorragia delle ulcere. Ad avviso di Fedez, una grossa responsabilità l’ha avuta lo stress. Delle conseguenze ne aveva già risentite in estate, quando ha avuto vari problemi, tra il fuoco di Sant’Antonio e forti gastriti, al punto da aver perso diversi chili negli ultimi mesi. Forse le cuciture effettuate durante l’intervento al pancreas hanno provocato delle ulcere.

Il cancro ha contribuito in maniera determinante alla depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale. Per curarsi Fedez ha iniziato ad assumere degli psicofarmaci, venendo risucchiato in un tunnel senza apparente via d’uscita.

Le trasfusioni di sangue ricevute hanno scongiurato il dramma, perciò, quando tornerà in forze, desidera fare qualcosa per l’Avis. Ed è grato alla dolce metà, Chiara Ferragni. Che si è precipitata in ospedale, nonostante si trovasse a Parigi, chiamata a collaborare con una grossa star della quale Fedez non può fare il nome. La malattia – ha concluso – gli è servita a capire chi sono le persone davvero vicine e importanti.