Chris Cooper e quel figlio morto a soli 17 anni: ecco come lui e la moglie hanno trasformato il dolore in speranza

Attore statunitense vincitore dell’Oscar per il film Il ladro di orchidee, Chris Cooper è uno dei volti più conosciuti del cinema americano e internazionale. Occhi di ghiaccio, sguardo tenebroso e rude, insieme a un fisico possente, hanno fatto di lui uno dei più richiesti villain in molte pellicole di successo. È conosciuto anche per la sua interpretazione del colonnello Fran Fitts nell’acclamato American Bauty. Tra i suoi più celebri film si ricordano anche L’uomo che sussurrava a cavalli, Il patriota, Syriana, The Town, The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro e l’ultimo Piccole donne di Greta Gerwig. Noto anche sul piccolo schermo ha partecipato a show televisivi come 22.11.63 e Homecoming. Sposato con l’attrice Marianne Leone, conosciuta per film come Quei bravi ragazzi, Joy e per la serie tv I Soprano, la coppia ha avuto un figlio, scomparso prematuramente all’età di 17 anni nel 2005.

La lotta intrapresa da Chris Cooper e Marianne Leone

A dare la notizia fu la portavoce Cara Tripiccio, che dichiarò la morte del giovane Jesse nella casa dove viveva con la famiglia a Kingston, nel Massachusetts. Cooper e la moglie erano da anni impegnati nell’inclusione di soggetti affetti da disabilità. Jesse frequentò infatti una scuola pubblica superiore dove fu uno studente d’onore. “Jesse per noi è sempre stato anche un piccolo maestro, ci ha sempre insegnato cosa significhi sforzarsi, amare qualcuno incondizionatamente, credere e avere fede” affermò Marianne Leone. Su questa esperienza e prendendo spunto dalla reale tragica vicenda della coppia, sono state tratte due pellicole, Conquistadora e il documentario Intelligent Lives. Nell’ottobre del 1987, quando la moglie di Chris Cooper rimase incinta, venne colpita da una grave forma di influenza e il bambino nacque prematuro 3 mesi prima. Tre giorni dopo il parto ebbe una forte emorragia cerebrale. La causa della morte, a 17 anni, fu un attacco epilettico, legato alla sua paralisi cerebrale. I Cooper non hanno mai smesso di difendere le persone diversamente abili, promuovendo l’impatto profondo e positivo che l’istruzione e le politiche d’inclusione possono avere sulla vita delle persone affette da disabilità, dei loro cari, e di chiunque altro, come è stato per i compagni di classe di Jesse e i suoi insegnanti.

 

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