Chi è questo bambino? Da grande ha nascosto la propria omosessualità alla famiglia e ha ripercorso un indimenticabile dramma italiano

Ha tentato, invano, di scongiurare una tragedia

10 giugno 1981. Chi c’era ricorderà probabilmente dove si trovava e cosa stesse facendo quando i giornali raccontarono l’incidente di Vermicino, un pagina buia della nostra storia, che sconvolse l’Italia intera. Alfredo Rampi, niente più che un bambino, cadde in un pozzo artesiano: i tentativi di soccorso non ebbero successo e l’epilogo fu il peggiore: la sua morte. Questo evento diede un input determinante alla inaugurazione della Protezione civile. Grazie alla tenacia di Franca Rampi è, inoltre, sorto il Centro Alfredo Rampi. Alfredino – Una storia italiana è una miniserie Sky Original realizzata da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Come Maurizio Monteleone, il secondo degli speleologi che cercarono di trarre il piccolo in salvo, vi recita anche Giacomo Ferrara. Andiamo a conoscere la storia di questo giovane attore, già coinvolto in opere importanti.

Giacomo Ferrara: dove lo abbiamo già visto

Giacomo Ferrara nasce il 24 novembre 1990, sotto il segno del Sagittario, a Chieti, in Abruzzo. Cresce tra Villamagna, suo paese d’origine, Pretorio, sul massiccio della Majella, dove i genitori gestiscono l’Hotel Mamma Rosa, e Chieti, presso cui frequenta il liceo della comunicazione locale.

Successivamente decide di trasferirsi a Roma, di iscriversi all’accademia Corrado Pani, per poi calcare il teatro dal 2013. Due anni più avanti prende parte alla pellicola La prima volta (di mia figlia) e quindi al film Suburra, in un ruolo marginale.

Nel 2017 Giacomo Ferrara, uno dei quattro protagonisti del lungometraggio Il permesso – 48 ore fuori, viene premiato ai Nastri d’Argento. Intanto, compie l’ingresso in Suburra – La serie, basata sull’omonimo film e realizzata da Netflix. Fratello di Manfredi, il boss degli Anacleti, il suo personaggio, Spadino, desidererebbe essere libero dalla famiglia, alla quale cela il proprio orientamento omosessuale, frequentando ragazzi di nascosto.

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