Avete visto la figlia di Vanessa Redgrave? Ha avuto un’infanzia difficile ed è morta per le subdole conseguenze di un incidente
Debuttò sul grande schermo nel 1968 ne I seicento di Balaklava (The Charge of the Light Brigade), film diretto da suo padre Tony.
Un Premio Oscar, due Golden Globe, un BAFTA (alla carriera), uno Screen Actors Guild Award, due Emmy, due Prix a Cannes e una Coppa Volpi a Venezia. Si potrebbe riassumere così la carriera leggendaria di Vanessa Redgrave, l’attrice britannica che ha saputo regalarci interpretazioni straordinarie in film come Giulia, Morgan matto da legare, Isadora, Maria Stuarda, regina di Scozia, I bostoniani e Casa Howard. A fronte di una carriera straordinaria, la Redgrave ha conosciuto il dolore più grande di tutti, ovvero quello della perdita di una figlia.
Chi era la figlia di Vanessa Redgrave?
Nata a Londra l’11 maggio 1963, Natasha Richardson è stata una delle attrici britanniche più note nel corso degli anni novanta. Nata dall’amore di sua madre per il regista Tony Richardson, è stata protagonista della commedia Genitori in trappola, dei thriller Le mani della notte e Cortesie per gli ospiti e del dramma fantascientifico Il racconto dell’ancella. La sua infanzia non è stata per niente facile: all’età di quattro anni i suoi genitori divorziarono e qualche anno dopo scoprì che il padre era bisessuale e che aveva contratto l’AIDS, malattia che lo portò alla morte nel 1991.
Moglie dell’attore Liam Neeson dal 3 luglio 1994 – dal quale ha avuto due figli, Micheal e Daniel – Natasha Richardson è morta in circostanze davvero tragiche. Il 16 marzo 2009, cadde su una pista di sci a Mont-Tremblant in Canada mentre praticava una discesa accompagnata da un istruttore. Non mostrava ferite alla testa, ma poco più tardi iniziò ad accusare fortissime emicranie. Morì due giorni dopo, il 18 marzo 2009, all’età di 45 anni, al Lennox Hill Hospital di New York, per il trauma irreversibile con emorragia cerebrale innescata dalla caduta. Dichiarata la morte cerebrale, i medici spensero l’apparecchiatura che la teneva in vita con il consenso del marito Liam Neeson e della famiglia. I suoi organi sono stati donati.