Alfonso Cuarón contro il doppiaggio: “I sottotitoli non vi fanno niente”

Alfonso Cuarón preferisce di gran lunga i sottotitoli al doppiaggio.

Il regista Premio Oscar di origini messicane Alfonso Cuarón ha espresso tutta la sua antipatia per il doppiaggio di film in lingua non inglese e per chi li preferisce ai sottotitoli. Il regista è il produttore de Le Pupille, il cortometraggio diretto da Alice Rohrwacher che si è guadagnato una nomination agli Academy Awards.

In occasione dell’uscita del corto su Disney Plus, Cuarón ha ammesso di non essere un fan del doppiaggio, avendo fatto in modo che il suo lungometraggio Roma non venisse mai ufficialmente doppiato.

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Alfonso Cuarón - cinematographe.it

“Se questo aiuterà a vedere i film in tutto il mondo, ok, ma lo trovo molto, molto lontano dall’ideale”, ha detto a IndieWire. “Se siete degli adulti, i sottotitoli non vi fanno niente, leggerli non vi farà del male, a meno che voi non abbiate bisogno di muovere le labbra mentre leggete e allora vi potreste sentire molto stanchi alla fine della visione”. Il regista ha aggiunto: Forse è perché sono cresciuto con i sottotitoli, ma è così bello ascoltare il suono e la musica specifici di ogni lingua.

La regista de Le Pupille, Alice Rohrwacher, ha però difeso la decisione di rilasciare il corto – indirizzato principalmente a un pubblico giovane – doppiato, affermando che “il doppiaggio è legato a un pubblico giovane che non sa leggere”. “Quando ci sono state mostrate tutte le lingue di tutto il mondo in cui questo film veniva tradotto, mi sono davvero commossa. Non ci potevo credere perché è incredibile arrivare in luoghi così remoti”.

Nel 2019 il film Roma di Alfonso Cuarón è stato nominato agli Oscar come Miglior film, ma ha vinto l’ambita statuetta nella categoria Miglior film in lingua straniera (che in seguito ha cambiato nome in Miglior lungometraggio internazionale). L’anno successivo, è stato il sudcoreano Parasite a diventare il primo film non in lingua inglese a vincere nella principale categoria degli Academy Awards.