I Medici 3 – analisi e spiegazione del finale di stagione

Analisi e spiegazione de I Medici 3 - Nel nome della famiglia, la serie TV Rai ideata da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer.

È giunta a conclusione la serie TV I Medici 3, ultimo capitolo della prima avventura internazionale prodotta da Rai Fiction, ideata da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer e che ha visto per questa terza stagione la regia di Christian Duguay. Il cast internazionale di altissimo livello ed un prodotto che riesce a conquistare un target generalista premiando la qualità, e impegnandosi a parlare ad un pubblico stratificato, che sappia cogliere anche più piani di lettura all’interno di un prodotto audivisivo, si sono rivelati una scelta vincente fino all’ultimo episodio, Il destino di Firenze, che chiude il cerchio della storia e delle gesta di Lorenzo Il Magnifico. La serie I Medici 3, come le precedenti, resta disponibile alla visione sull’app Rai Play.

Editoriale | Da I Medici a Il Nome della Rosa: la Rivoluzione è Rai

La bellezza e il potere: i temi centrali e dialettici de I Medici 3

francesco-montanari-i-medici-3

I Medici 3 amplia e chiude un discorso aperto ne I Medici 2, legando le due serie a una domanda: può la ricerca forsennata della bellezza, intesa come idea di bene, perfezione, pace e stabilità – per quanto va compreso e rivisto attentamente e ampiamente il concetto di bellezza rinascimentale per comprendere pienamente il personaggio di Lorenzo – essere sempre la strada giusta da percorrere e a cui ispirare le proprie azioni? Per quanto qualunque risposta si dia a questo quesito rischi di essere didascalica, va riconosciuta alla serie l’intento di voler sempre mantenere, in diverse vicende della storia narrata, vive e oneste le risposte offerte da entrambe le due controparti protagoniste, Lorenzo e Savonarola, il ricco e il povero, l’uomo e il sacerdote, il divino e il profano.

Uno scontro accennato nei primi episodi e tenuto vivo su un filo sospeso di tensione nel corso della serie, fino alla sua esplosione negli ultimi due episodi, e magnificamente incarnato dalla bellezza angelicata di Lorenzo/Daniel Sharman, macchiata passionalmente dall’avidità del potere, e contrapposta alla compostezza e alla pacatezza a tratti sciatta di Savonarola/Francesco Montanari, dispensatore di bellezza in parole che prenderanno poi il sopravvento nelle sue azioni. Entrambi quindi innamorati di un’idea di bellezza differente e complementare che si scontra nelle azioni, quando la scoperta della bellezza del potere oscura la mente. Magnetiche le prove d’attore dei due.

I piani di lettura de I Medici 3 quindi sono molteplici, ed è sicuramente un notevole passo avanti per una serie in prima serata su Rai Uno, destinata anche da quel pubblico che accende la televisione “per compagnia”. Rispetto alla stagione precedente si punta meno sulle dinamiche d’azione, prestando maggiore attenzione alla costruzione psicologica dei personaggi, alla scelta di dialoghi e parole che avvicinano fortemente lo spettatore ai protagonisti. Se dinanzi alla costruzione della scena della Congiura dei Pazzi si restava incantati per la resa quasi coreografica dell’assassinio nella chiesa, nella terza stagione si resta in attesa di scoprire chi soccomberà alla dialettica delle idee.

Nel nome della famiglia: le contraddizioni del Magnifico

i-medici-3-lorenzo-il-magnifico

A guidare come unico credo Lorenzo, soprattutto e ancora di più dopo la morte del fratello Giuliano, è la famiglia, o almeno in apparenza. Clarice infatti, – e anche qui merita rilievo l’interpretazione di Synnove Karlsen – come tutte le donne della serie che non hanno alcun potere decisionale ma agiscono con parole taglienti che spesso mandano avanti sottopelle l’azione, farà notare a Lorenzo come la smania di potere in lui sia tale da utilizzare e manovrare i suoi familiari. Un tratto d’altronde accennato e che si esercita in maniera minore anche nella stagione precedente, ma dove ancora l’ottimismo e l’ingenuità lo rendono ancora umano e comprensivo.

La serie quindi nel suo sottotitolo nasconde, rifacendosi alla sacra dicitura Nel nome del padre, il motivo portante che muove Lorenzo e a suo riflesso tutti i personaggi, ma è piuttosto al dissidio interiore di Lorenzo che fa riferimento, che da uomo stratega e spesso di apparenza necessaria nel gestire i giochi politici, giustifica a se stesso ogni azione, anche le più estreme, additandole ad un istinto di sopravvivenza familiare, che apparirà in realtà sempre più debole.

Il vero conflitto di Lorenzo infatti è dentro se stesso, come in fondo confesserà ad un giovane Michelangelo Buonarroti: ai quadri infatti vivaci e spensierati di Botticelli de I Medici 2, ne I Medici 3 parlano le sculture, con le loro ruvidità e complessità. Una lotta tra chi si vorrebbe essere e chi realmente si è ma soprattutto si può essere, nel confronto con la morale, la realtà, e la propria coscienza.

Tags: Rai