Di padre in figlia: recensione e anticipazioni della nuova fiction in onda su Rai 1

Come è cambiata l'Italia dal 1958 al 1980? Che ruolo hanno avuto le donne nelle dinamiche famigliari, politiche e societarie?

La nuova fiction Rai, Di padre in figlia, è un lungometraggio diviso in 4 puntate, in onda dal 18 aprile su Rai 1, che racconta una parte dei più grandi cambiamenti del nostro Paese attraverso la piccola impresa Franza. La nuova fiction, prodotta da Angelo Barbagallo, scritta dalle tre sceneggiatrici Francesca Marciano, Valia Santella e Giulia Calenda e diretta da Riccardo Milani, è tratta da una realtà non troppo passata.
Di Padre in figlia abbraccia oltre un ventennio di cambiamenti, vissuti dal nostro Paese dal 1958 al 1980, con uno sguardo rivolto alle vicende private ed economiche di una famiglia della provincia italiana, Bassano del Grappa, la famiglia Franza.

L’ennesimo prodotto Rai si concentra sul riscatto delle donne da un punto di vista femminile, a partire dal quale uomini e donne crescono e si completano.

Al contrario di quanto si direbbe, la Famiglia Franza dunque è il contorno del vero sfondo storico, elaborato in maniera oggettiva attraverso flashback di reperti documentati volti a raccontare le trasformazioni del nostro bel paese, senza dimenticarsi di quelle grandi trasformazioni che hanno fatto la storia italiana, come le leggi ufficiali sull’aborto, sul divorzio e la grande lotta al femminismo. Un’ egregia bravura da parte delle sceneggiatrici che sono riuscite a non annoiare, nonostante i temi trattati, il pubblico, ma anzi a farlo emozionare, raccontando sul piccolo schermo, la questione di una provincia italiana mai raccontata fino ad ora.
Emblema chiave Di padre in figlia sono proprio le figlie di Giovanni Franza (Alessio Boni), sopratutto la più grande, Maria Teresa Franza (Cristiana Capotondi), la quale inizia a ribellarsi fin dalla sua giovane età poiché costretta a vivere sotto l’ombra di un padre tiranno e che ha occhi solo per il figlio maschio, perché futuro erede della sua grande azienda di grappa.

Proprio il personaggio della Capotondi stimolerà le azioni della madre e delle due sorelle minori, che seguiranno le sue orme disegnando sul piccolo schermo la battaglia delle donne, con tutte le sofferenze e i sacrifici fatti per l’affermazione dei propri diritti.

Rilevante è anche il personaggio di Franca Franza (Stefania Rocca): madre di figli ribelli, moglie di un marito che la rende succube dei suoi comportamenti da maschio alfa e amante di un sogno proibito; una donna forte in grado di rendere unita la propria famiglia senza concentrarsi sulle proprie fragilità.

Di padre in figlia è un risultato ottimo anche dal punto di vista registico. Milani è riuscito a mescolare temi e linguaggi popolari portandoli in televisione in modo del tutto naturale. Una cura estrema al dettaglio eseguita anche dagli attori che si sono confrontati con un il dialetto veneto degli anni ’60, dando una piacevole spontaneità ai loro ruoli. Ma non c’è storia senza musica e qui entrano in gioco le colonne sonore, hit degli anni ’60/’70: da Patty Bravo fino a Vasco Rossi, passando per De Andrè.

Di padre in figlia è una coproduzione Rai Fiction e Bibi Film, prodotta da Angelo Barbagallo per Bibi Film Tv, che va in onda da martedì 18 aprile su Rai Uno.