Nastri d’Argento 2016 – i 70 anni del premio assegnato da SNGCI

Si è svolta il 31 Maggio la conferenza stampa che ha svelato le cinquine dei candidati 2016 in corsa per i Nastri d’Argento, il premio assegnato ogni anno da SNGCI il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici, giunto quest’anno alla 70esima edizione.                             Nell’auditorium del Maxxi a Roma Laura Delli Colli a nome del Direttivo che ha selezionato le candidature ha detto: ” Anche troppe, forse, ancora una volta quest’anno, le commedie che non hanno lasciato il segno: dispiace sottolinearlo, proprio perché i Giornalisti sostengono in modo speciale la commedia, avendone premiato la grande ripresa produttiva, con l’unico premio che istituzionalmente ne riconosce la qualità”. Polemiche e rammarichi a parte, quella di oggi è un’occasione importante per celebrare i 70 anni di un premio importante e per presentare lo short film diretto da Antonello Sarno dal titolo Nastri 70: Argento vivo, una cavalcata storica di 70 anni di cinema italiano raccontati attraverso le immagini d’archivio. Con il montaggio di cinegiornali e cronache non solo d’epoca si è creato un film che racconta com’erano i Nastri, cosa implicavano e soprattutto, com’è cambiata – vista dal cinema – l’Italia della Repubblica nata con il grande cinema del 1946. Si parte con una poesia estemporanea creata e recitata da un giovane Alberto Sordi, poi l’e immagini del ’46 con la premiazione dei primi Nastri d’Argento all’Hotel de Russie di Roma: Anna Magnani e Vittorio De Sica che si appuntano il Nastro sul bavero della giacca, poiché il primo Nastro era proprio un fotogramma di pellicola d’argento con l’iscrizione. E poi un susseguirsi di immagini d’epoca, emozionanti, in cui insieme ai premi del cinema si ripercorre la storia.

La lista di personaggi che hanno ricevuto un Nastro nella propria carriera è lunghissima: da Lea Padovani, Totò, Federico Fellini e Giulietta Masina, Gina Lollobrigida, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale,  Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Michelangelo Antonioni, Aldo Fabrizi, Luchino Visconti, Claudia Cardinale, Sophia Loren, i produttori come i De Laurentiis, i Cecchi Gori, Carlo Ponti, Goffredo Lombardo. E poi i più recenti: Tom Cruise, Massimo Troisi con una memorabile consegna, Roberto Benigni Pedro Almodovar, Roman Polanski.

Sono orgoglioso della realizzazione e del risultato di questo che alla fine è un piccolo  film di 30 minuti dedicato ai 70 anni dei Nastri d’Argento, premio che ha sempre saputo scorgere e riconoscere talenti emergenti e nuove tendenze creative molto prima di tanti altri. Anzi, di tutti. I giornalisti cinematografici italiani, infatti, hanno scritto prima sui giornali, poi in radio, in tv e oggi sul web, la storia del cinema italiano. Un cinema che nel bene o nel male ha raccontato la storia di questo paese. Ad esempio, Pier Paolo Pasolini prima fu criticato per la sceneggiatura ricca di parolacce e poi anni dopo è stato premiato per Uccellacci e uccellini: avvenimenti come questi raccontano il costume dell’epoca e come si è evoluto fino ad oggi. A titolo rigorosamente personale dedico questo lavoro ad Ettore Scola.