Uncharted: la soundtrack è un capolavoro senza tempo

Con l’arrivo negli store di Uncharted 4: Fine di un Ladro, Naughty Dog mette il punto su una delle saghe videoludiche più belle di tutti i tempi, iniziata nel lontano 2007 con Uncharted: Drake’s Fortune. Alla base di un successe planetario, vendite da record e ricordi indelebili creati nei players giovani e non, la saga con protagonista Nathan Drake vanta una storia emozionante come poche se ne possano ricordare su console. Passano gli anni, Nate invecchia ma non si assopisce la sua voglia di scoperta, la sua voglia di tesori e il suo infinito fiuto per il pericolo. Ma cosa c’è alla base di un capolavoro come Uncharted? Molti, troppi fattori da elencare, uno su tutti che vogliamo ricordare è la straordinario comparto sonoro, non solo del giocato live ma soprattutto dell’epica colonna sonora, che funge da perfetto trait d’union con le azioni spericolate e scanzonate dell’erede vivente di Sir Francis Drake. Nel primo episodio della saga esclusiva per PS3 un indizio antico di quattrocento anni rinvenuto nel feretro di Sir Francis Drake porta Nathan Drake a esplorare il leggendario tesoro di El Dorado, conducendolo fino a un’isola dimenticata dell’Oceano Pacifico. La missione si trasforma in una trappola mortale quando Drake si ritrova sperduto sull’isola e braccato dai mercenari. Costretti a confrontarsi con un esercito più numeroso e meglio armato di loro, Drake e i suoi compagni dovranno lottare per la sopravvivenza mentre iniziano a emergere i terribili segreti nascosti sull’isola. L’avventura è viva e questa voglia di scoperta e azione si riflette interamente nella colonna sonora di Uncharted: Drake’s Fortune, la creazione del tema è opera di Greg Edmonson che è riuscito a commuovere e a rendere immortale l’opera dei ragazzi di Naughty Dog.

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Il 16 ottobre del 2009 debutta sul mercato Uncharted 2: Il Covo dei Ladri. Al centro della storia vi è sempre Drake il quale si trova, suo malgrado, nuovamente coinvolto nel mondo di mercenari e saccheggiatori di tesori che aveva deciso di lasciarsi alle spalle. Quando un misterioso manufatto lo spinge a intraprendere una spedizione alla ricerca della leggendaria valle himalaiana di Shambhala, il nostro eroe si troverà invischiato in un gioco mortale con un criminale di guerra che è interessato alla città perduta non soltanto per le sue ricchezze. Trascinato in una rete di intrighi e costretto a lanciarsi in un inseguimento fatale che metterà alla prova i limiti delle sue doti di sopravvivenza, Drake sarà costretto a giocarsi tutto… Che la sua proverbiale fortuna l’abbia abbandonato? Con il passare del tempo anche la colonna sonora di Greg Edmonson viene modificata, nel secondo episodio della saga, gli strumenti sono più chiari e meno piatti, merito di una pulizia a livello audio effettuata dagli sviluppatori, non sono presenti invece modifiche significative a livello strumentale.

Dopo due anni di attesa, il 2 novembre del 2011, Naughty Dog rivela al pubblico Uncharted 3: L’Inganno di Drake. In questo episodio si parla della ricerca della misteriosa “Atlantide del deserto” che porta il cacciatore di tesori nel cuore del deserto arabo, in un viaggio che contrapporrà lui e il suo mentore Victor Sullivan alle macchinazioni di una fumosa organizzazione clandestina guidata da una donna priva di scrupoli. Quando i terribili segreti della città perduta saranno svelati, la missione di Drake si trasformerà in una disperata lotta per la sopravvivenza, costringendolo a dare fondo a tutte le sue risorse e a confrontarsi con le sue paure più recondite. A differenza degli altri 2 episodi, in questo la colonna sonora di Greg Edmonson subisce qualche modificazione strutturale, l’inserimento di ulteriori strumenti e un leggero remix nella parte finale per dare un tocco di esoticità al tutto.

Dopo 5 interminabili anni, Naughty Dog saluta Uncharted con il quarto episodio della serie. Ambientato tre anni dopo gli eventi di Uncharted 3: L’inganno di Drake, Nathan Drake sembra essersi lasciato alle spalle il mondo dei cacciatori di tesori. Tuttavia, l’avventura bussa nuovamente alla sua porta quando il fratello Sam torna da lui e gli chiede disperatamente di salvarlo, proponendogli un’avventura che Nathan non potrà rifiutare. Le indagini sul tesoro perduto del capitano Henry Avery porteranno Sam e Nate verso Libertalia, l’utopica città dei pirati nascosta nel cuore delle foreste del Madagascar, isole avvolte nella giungla, centri urbani e vette innevate alla ricerca del tesoro di Avery. La maturità e il cambiamento si avvertono immediatamente anche nella soundtrack, il tema è profondamente cambiato, alle squillanti trombe si alternano tratti di piano morbidi e delicati, dando un tocco di malinconia e tristezza al tema. L’inizio rievoca i tempi che furono, un flauto dolce ci accompagna nella fase centrale del tema che sembra decollare come nei precedenti episodi quando un triste tratto di piano ci ammalia con la sua delicatezza, innescando in noi la coscienza che qualcosa è cambiato. Un coro si aggiunge in contro-canto nel finale preannunciando una fine mozartiana dell’opera, soavemente conclusa da un piano nostalgico.

Uncharted non è solo un gioco, è un capolavoro dell’ingegno umano trasposto su console, dove le azioni di un uomo si mescolano alla voglia insita in ognuno di noi di scoperta e di gloria.

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