Mr. Robot 2 – dal 30 marzo in Italia su Premium Stories la serie tv con Rami Malek

Dopo gli USA è in uscita in Italia Mr. Robot 2, la serie tv di Sam Esmail che andrà in onda su Premium Stories a partire dal 30 marzo, ogni giovedì in prima serata.

La stagione 2 di Mr. Robot (qui la recensione) vede protagonisti Rami Malek e Christian Slater. Malek veste i panni del tecnico informatico Elliot Alderson, impiegato presso la ditta Allsafe come esperto di sicurezza informatica. Il suo rapporto con le persone è pari a quello che Elliot ha con i computer. Lui è sociofobico, depresso, paramoico… e amatissimo dai fan della serie!

Mr. Robot 2 è composta da 12 episodi che riprendono i fatti narrati nella prima stagione. Attraverso un breve flashback vediamo Elliot un mese dopo gli eventi della prima stagione.

Mr. Robot 2  TRAMA

Il giovane, dopo aver messo in ginocchio il sistema bancario mondiale, ha cambiato vita: nel tentativo di indebolire l’influenza di Mr. Robot (che gli appare continuamente per tormentarlo), mantiene una routine ripetitiva. La fsociety, intanto, continua ad agire sotto la guida di Darlene, che – hackerata la casa dell’avvocato della E-Corp Susan Jacobs – la utilizza come un punto d’appoggio in caso di necessità…

Durante un’intervista, Sam Esmail ha parlato del riscontro ricevuto dalla comunità hacker sulla serie.

“Stimo e rispetto gli hacker e sono cresciuto con molti di loro. Ma sono persone riservate e, specialmente se stai facendo fiction, non amano stare sotto i riflettori. Infatti non mi sono confrontato con loro quanto avrei voluto. Ad esempio, so che Edward Snowden in un’intervista ha detto di essere un fan della serie. Adorerei parlare con Snowden – che soggetto affascinante! -, ma per mia sfortuna non ha intenzione di farlo. Ha i suoi buoni motivi. Speravo in qualcosa di più, ma non accadrà”.

Parlando della colonna sonora di Mr. Robot ha invece detto:

“la musica è l’anima della serie. A volte la cosa più importante non riguarda la trama od i personaggi, ma più di tutto è una questione di suoni, di atmosfera, di emozioni o di condizioni psicofisiche. E quando trovi quella dimensione, puoi fare cose molto interessanti e – poi – puoi lavorare sulla trama. Questa è una delle ragioni per cui non ho mai voluto una sigla iniziale. Ogni episodio deve evocare sentimenti diversi. Una sigla avrebbe fatto cadere ilguanto di protezione ed io non ho mai voluto ciò”.

“Certe volte scrivo la colonna sonora nel copione. È sempre la migliore ipotesi. Non faccio scelte con leggerezza. È tutta una questione di silenzi o di tagliare le canzoni al momento giusto. I suoni possono influenzare il tono della narrazione”.