Sneaky Pete: recensione in anteprima della serie tv Amazon Prime Video

Avrete sicuramente visto diversi film basati sullo scambio d’identità, ma la serie tv Sneaky Pete, in uscita il 27 gennaio su Amazon Prime Video, compie un lavoro delicato, immediato e quasi indolore. Prodotta dai vincitori di un Golden Globe e un Emmy, Graham Yost e Bryan Cranston, Sneaky Pete vede nel cast, nel ruolo da protagonista, Giovanni Ribisi, che interpreta Marius.

La prima immagine che ci è concesso vedere è un ricordo colorato, in cui traspare in sottofondo il rumore di una mela matura mangiata di gusto. Ma si fa presto a migrare dal ricordo infantile ai freddi colori di un carcere in cui inizia una chiacchierata frenetica tra Marius e il suo compagno di cella Pete (Ethan Embry), il quale gli racconta della sua vita passata, dei nonni che vivono in Connecticut e che non vede ormai da molto tempo.

Adesso, il truffatore Marius sta per uscire di prigione ma sa già che sarà preda del gangster che una volta era riuscito a derubare, ha quindi bisogno di un posto in cui nascondersi e la soluzione appare chiara: vestire i panni di Pete e recarsi a casa sua, amalgamandosi con i suoi parenti.

Sneaky Pete

Incontra così la calorosa famiglia dell’amico. La deliziosa Julia (Marin Ireland), cugina di Pete e madre non sposata di due figli, Taylor (Shane McRae), un cugino dal carattere abbastanza burbero, Carly (Libe Barer), il ribelle della famiglia, e i due nonni, Otto (Peter Gerety) e Audrey (Margo Martindale). Ma dietro la facciata del perbenismo e dell’affetto si nascondono alcune sorprese, delle bugie che potrebbero trascinare il protagonista in situazioni pericolose almeno quanto quelle dalle quali sta fuggendo.

In primo luogo, scopriamo che la famiglia gestisce il business legato alle cauzioni, nel cui ambito lavora Julia; in secondo luogo Taylor è un poliziotto, il che è sicuramente un rischio per Marius.

Un clima apparentemente di tensione, quello di Sneaky Pete, che però viene smorzata ripetutamente e con cura.

Sneaky Pete

I momenti palesemente thriller si amalgamano senza troppi fronzoli a scene di divertimento, comunque disseminate da piccoli dettagli, che appaiono allo spettatore più attento come campanelli d’allarme in grado di segnalarci che qualcosa sta per accadere o avverrà nel corso del tempo concessoci dalla visione.
Scene come quella in cui Marius sfila il portafogli e sgancia l’orologio dal polso o lascia intrufolare nel mazzo una carta in più sono come dettagli visti in prospettiva.

In Sneaky Pete ogni personaggio è caratterizzato nel dettaglio e questa è senza dubbio la forza della serie, che d’altro canto si concentra su un labirinto di bugie e guai dal quale il protagonista dovrà cercare di fuggire. Non mancano relazioni labili come quella tra Julia e Marius che, se in alcune sfumature potrebbe apparire come in perenne mutazione per divenire qualcosa di più di un rapporto d’amicizia e collaborazione, dall’altra viene frenato dalla presunta parentela.

Ma per quanto tempo ancora Marius potrà fingere di essere Pete?

Nonostante il subdolo apparato architettato da Marius, ci sono delle crepe che mettono in bilico al sua copertura, ma lo fanno in maniera soft. Come è palese, i due pilastri che potrebbero causare problemi al protagonista sono i nonni: attenti osservatori e desiderosi di saperne di più sul passato del nipote.

Audrey è un’attenta osservatrice e indaga sulla vita di Marius/Pete, ma lo fa con discrezione e chiaramente senza nessun velo di malizia. La sua unica preoccupazione consiste nel sapere come è cresciuto, se è diventato l’uomo che avrebbe desiderato e se può fidarsi di lui. L’idea che sia un estraneo non le passa neanche per l’anticamera del cervello!

Insieme a Otto, i due nonni costituiscono un elemento accattivante nel panorama dei personaggi presenti nella serie tv, perché giocano un ruolo molto attivo, non sono affatto solo un contorno, il che consente di ingarbugliare la faccenda al momento giusto e tenere alta l’attenzione dello spettatore.

Bryan Cranston veste impeccabilmente i panni del villain Vince

Sneaky Pete

È lui l’antagonista principale, colui che dà del filo da torcere al protagonista. È a causa sua che Marius si ritrova in questa situazione e quindi grazie a lui che si va in scena. Il personaggio di Bryan Cranston conferisce alla serie Sneaky Pete quel gas necessario a farla procedere in avanti e a srotolare la verità che prima o poi verrà inevitabilmente a galla.
Il nostro antagonista sa terrorizzare ma anche calmare, infonde superiorità e fascino e dona alla serie quel plus essenziale.

Un applauso va fatto anche alla colonna sonora, in primis la sigla – Harder Out Here, The Bright Light Social Hour – che piomba a smorzare ogni episodio, sempre un passo indietro rispetto al momento clou.

Non mancano poi altri brani dal retrogusto sonoro frizzante e a tratti rilassante, ma anche dalle note esaltanti, psichedeliche – Kiss That Wealth Goodbye, Exmagician; Chicken Switch, The James Hunter Six; Hawk, Nick Blitz (per citarne alcuni) – che si lasciano godere per lunghi frangenti nei quali la macchina da presa scivola da una situazione all’altra, mostrandoci tutti i pezzi di un puzzle da comporre.

Per concludere, Sneaky Pete si rivela una serie ben fatta e capace di intrattenere lo spettatore. Già confermata per la seconda stagione, la serie tv co-prodotta da Sony Pictures Television è disponibile su Prime Video dal 27 gennaio in inglese con versione sottotitolata in francese, italiano, portoghese e spagnolo.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8