Maestro: rivelato il poster e il trailer del film documentario di Alexandre Valenti

Arriva nelle sale italiane in occasione del Giorno della Memoria il racconto di una storia vera e straordinaria, che parte dall’Italia e viaggia per il mondo per portare una testimonianza di semplice, pura, enorme umanità.

È la storia raccontata in Maestro, il film documentario di Alexandre Valenti, una co-produzione tra Italia e Francia in uscita da Lunedì 23 gennaio con Istituto Luce-Cinecittà e dedicato alla figura e all’impresa diFrancesco Lotoro, un 49enne pianista e compositore di Barletta, che da oltre 20 anni ricerca, raccoglie, trascrive ed esegue in concerto con la sua Orchestra di Musica Concentrazionaria, le musiche composte dagli internati nei campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale.

Un repertorio enorme, un mondo musicale in grado di rivoluzionare la storia stessa della musicologia, nonostante le condizioni disumane in cui ha preso forma, negli anni dal 1933 al 1945 ad opera di donne e uomini, artisti delle più diverse origini. Melodie, canzoni, sinfonie, concerti, creati da ebrei, zingari, prigionieri politici, soldati e ufficiali francesi, russi, polacchi, olandesi, belgi, inglesi, italiani, e perfino militari americani bianchi e neri con i loro ritmi blues; musicisti che componevano mentre il mondo intorno a loro era una prigione, e che per la maggior parte non ne tornarono vivi.

Un repertorio enorme, internazionale, enciclopedico, di cui il Maestro Lotoro ha fino a oggi raccolto più di 4.000 spartiti, riportando in vita melodie composte come atto creativo per cantare la vita in quelle fabbriche di morte, e facendole eseguire dal vivo in teatri e sale concerti del mondo, da Roma e Milano a New York e Los Angeles, a Dachau e Bruxelles, a Tel Aviv e tante altre città, con la sua Orchestra, in appuntamenti in cui, per usare un’espressione del musicista, queste musiche ‘vengono finalmente liberate’.

Maestro: rivelato il trailer e il poster del film documentario di Alexandre Valenti

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Maestro mostra la ‘caccia’ di Lotoro a manoscritti e spartiti che con la fine della guerra sono andati dispersi, abbandonati, forse volutamente dimenticati, in soffitte e cantine polverose. Sono documenti a volte straordinari, musica scritta su qualsiasi mezzo di fortuna: sacchi di iuta, carta igienica, ritagli di stoffa o magari impressa solo nella memoria dei sopravvissuti e lì caparbiamente custodita.

Lotoro ne cerca le tracce presso i pochi sopravvissuti e i loro discendenti, da Barletta ad Auschwitz, Praga, Berlino, Gerusalemme, da un mercato delle pulci a una soffitta, a un museo agli archivi dei campi. Una ricerca avvincente ma contro cui lotta il Tempo: ogni mese, un altro sopravvissuto muore, e con lui un pezzo di musica scompare per sempre. Ma basta un nome, una città, un numero di matricola, un frammento di un pentagramma per dare inizio a una nuova caccia.