Un altro me – trama e trailer del documentario di Claudio Casazza

Un altro me di Claudio Casazza, prodotto da GraffitiDoc con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Piemonte Doc Film Fund è stato selezionato per il Trieste Film Festival.

Già vincitore del Premio del Pubblico al 57/mo Festival dei Popoli, Un altro me con la sua capacità di raccontare un universo disturbante focalizzandosi senza giudizio sulle persone che lo abitano ha conquistato i selezionatori del Trieste Film Festival.

Il documentario, frutto di due anni di lavoro ed elaborato da oltre 200 ore di riprese, segue l’evolversi dei colloqui in carcere tra un gruppo di uomini che hanno commesso violenze sessuali e l’unica equipe in Italia che da oltre un decennio porta avanti il primo Trattamento Intensificato per autori di reati sessuali. Un tema complesso, e dei protagonisti inusuali: gli uomini, in uno scontro-incontro con criminologi e psicologi che lavorano per un cambiamento. Mostrando che è possibile.

Al 28/mo Trieste Film Festival il film è in concorso per il Premio Corso Salani, istituito in memoria di uno dei registi simbolo del cinema indipendente italiano scomparso nel 2010, e sarà proiettato domenica 22 gennaio alle ore 16 al Teatro Miela di Trieste. A partecipare al Premio sono opere italiane indipendenti, non inquadrabili facilmente in generi o formati e per questo innovative, nello spirito del cinema di Salani.

Un altro me sarà, inoltre, anche uno dei 7 documentari in concorso alla IV edizione de Il Mese del Documentario, festival promosso da Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani. Il festival dedicato alle migliori opere del Cinema del Reale contemporanee porterà il film nelle principali città italiane, tra cui Roma e Milano, a cominciare dal 23 gennaio 2017 e il documentario di Claudio Casazza si contenderà il Premio del Pubblico con autori quali il polacco Paweł Łoziński, recentemente in concorso all’IDFA con il suo You have no idea how much I love you, e opere come Weiner degli americani Elyse Steinberg e Josh Kriegman, documentario vincitore al Sundance 2016.