Palle di neve: recensione del film d’animazione di Jean-Francois Pouliot

Cosa possono fare dei bambini di un piccolo paese di montagna durante le vacanze di Natale? Ovviamente sconfiggere la noia inventandosi dei giochi, come combattere a palle di neve per tutto il tempo, fingendo di essere in guerra.

Quella di Palle di neve, il nuovo film d’animazione prodotto da CarpeDiem Film & TV e distribuito da Notorius, è la storia tratta dal racconto Il cane che fermò la guerra che, sotto la maschera spensierata del semplice cartone natalizio per bambini si rivela essere, invece, una dura riflessione sul senso dei conflitti, da quelli infantili che, spesso si superano con una stretta di mano, a quelli più grandi e tragici che infestano l’umanità.

Palle di neve – Non è un paese per adulti

La realtà raccontata dal regista Jean-François Pouliot non ha posto per gli adulti, che per tutta la durata del film non si fanno vedere: le strade innevate del paesino sono popolate solo da Luke, Sophie, Piers, Chuck e i loro amici e dalla dolce cagnetta Cloe. I genitori sono delle assenze inquietanti che lasciano a loro stessi i figli, vivaci, simpatici, allegri.

Ma non è per tutti così: Luke spesso è malinconico e nei suoi ricordi, mostrati in flashback simili a degli acquarelli, rivede costantemente il funerale del padre morto in guerra. La madre è solo un’immagine vestita completamente di nero, il quale volto non viene mai mostrato. Proprio durante il funerale gli viene data in dono la tromba del padre tenente e per emularlo proporrà ai suoi amici di dividersi in due squadre e di darsi battaglia fino all’ultimo giorno di vacanza.

palle di neve

Un’infanzia genuina e senza smartphone

Vedere nel 2016 un cartone animato in cui i piccoli protagonisti non contemplano minimamente l’uso di smartphone, tablet e internet appare spiazzante, anacronistico ma per niente spiacevole: un’infanzia vissuta tra le strade, tra lotte nella neve, braccio di ferro, giochi frutto di fantasia e ingegnosi giocattoli costruiti con le proprie mani.

Quell’infanzia genuina rimpianta da chi è cresciuto nell’epoca dei telefoni fissi e della vita da campetto di calcio, da cortile o da “strada”.

Così il piccolo “ingegnere” Frank costruisce un fortino attrezzatissimo che neanche Kevin in Mamma ho perso l’aereo sarebbe stato capace di fare. La guerra così ha inizio. C’è anche l’amichetto pacifista che si rifiuta di combattere e l’aspirante reporter di guerra che fotografa i momenti salienti della battaglia.
Fra palle di neve riempite di vernice, imboscate e attacchi alla “fortezza”, il gioco della guerra finisce per degenerare e per rivelare i piccoli sempre più simili ai grandi nel bisogno di vincere a tutti i costi, non comprendendo fino in fondo il senso delle loro azioni. Un senso che per i piccoli protagonisti è solo quello di non annoiarsi e di dimostrare di essere più forte degli altri. In questo modo non si accorgono di esagerare fino a quando non pagheranno cari i loro errori.

palle di neve

Aldilà delle infantili scene volte a strappare facili risate, Palle di neve si rivela un cartone animato educativo, divertente, forse un po’ datato nello stile, ma godibile soprattutto per i più piccoli.

I più importanti artisti canadesi hanno collaborato alla realizzazione della colonna sonora tra i quali: Simple Plan, Walk off The Earth, Groenland, Marie-Mai e la pluripremiata agli Oscar per la miglior canzone originale Céline Dion.

Palle di Neve è in uscita nelle sale italiane giovedì 24 novembre.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3