L’appello di Carlo Verdone: il cinema aiuti le zone colpite dal terremoto

Il terremoto che ha scosso Amatrice e le zone limitrofe nella notte del 24 agosto ha fatto emergere i disagi di un’Italia che sembra non essere mai all’altezza, ma anche la generosità degli italiani, che senza riserve si sono prodigati a soccorrere chi in pochi minuti ha perso gli affetti e i punti di riferimento di una vita intera.

Nel mondo dello spettacolo ha fatto particolarmente sentire la sua voce l’attore, regista e sceneggiatore Carlo Verdone, che ha fatto il suo appello ai produttori, distributori, esercenti, autori, attori e a tutto il mondo del cinema, invitandoli a mobilitarsi per aiutare la gente di quell’area devastata

“Proviamo a organizzare due o tre spettacoli magari a prezzo ridotto nelle sale italiane, coinvolgiamo il pubblico, andiamo a presentare i nostri film e devolviamo l’incasso alla ricostruzione delle aree terremotate. Tra quelle persone ci sono chissà quanti nostri spettatori: loro ci hanno permesso di esistere come artisti e a loro dobbiamo restituire qualcosa.

Come riportato dall’Huffington Post, l’appello di Carlo Verdone non nasce dalla semplice solidarietà ma da un legame profondo che lo tiene ancorato a questo luogo. Anche lui ha infatti sacrificato una vecchia struttura in cui riponeva ricordi e affetti pur di farla mettere in sicurezza, sostenendo a ragione che dopo i terremoti che hanno coinvolto la spina dorsale appenninica non si può ignorare l’idea di prevenire i danni.

“Investire sulla prevenzione non lo vedo come un costo ma un’opportunità per il lavoro, l’occupazione.” – dice Verdone – “E poi, mettere in sicurezza città e paesi che galleggiano pericolosamente su quelle falde non serve solo a salvare vite umane ma anche il nostro immenso, straordinario patrimonio artistico e culturale disseminato tra borghi e chiese, spesso sconosciuto ma inestimabile, da salvare ad ogni costo”.

L’attore ha concluso ribadendo:

“[…] sarebbe bellissimo se prendessimo un’iniziativa tutti insieme, subito, per aiutare quelle famiglie. Organizziamo due o tre spettacoli nei cinema e chiediamo agli spettatori italiani di sostenere l’iniziativa andando a guardare i nostri film e pagando un biglietto che servirà a contribuire alla ricostruzione. Io sono pronto, ma sono sicuro che lo saranno anche tutti i miei colleghi”.