Lights Out – Terrore nel buio: recensione del film di David F. Sandberg

Dal produttore James Wan arriva una controversa storia del terrore, caratterizzata da una surreale proiezione immaginaria capace di sortire effetti letali a tutto ciò che la circonda. David F. Sandberg spaventa col suo Lights Out – Terrore nel buio.

Adottando quel classicismo da sempre efficace, Sandberg abusa dell’inconscio dello spettatore, caratterizzando in maniera macabra l’elemento più irrisolto di sempre, ovvero il buio. Basando l’intero contesto su uno status psicologico ben ritmato da tensione ed angoscia, Lights Out – Terrore nel buio è fondamentalmente una rappresentazione psicotica di un lavoro surreale, condizionato da una spettrale entità mortale.

lights out - terrore nel buio

Il complesso di attori coinvolti, ottimizza pienamente il valore della pellicola, risultando empaticamente coinvolgente.

Il corredo musicale standardizzato a cura di Benjamin Wallfisch e la fotografia – pressoché accettabile – firmata da Marc Spicer non incidono clamorosamente nel film. Ad avere un ruolo non indifferente in Lights Out – Terrore nel buio è la sceneggiatura ideata da Eric Heisserer, capace di contestualizzare un concitato dramma familiare in un lavoro puramente surrealista, composto da macabri fenomeni paranormali ed inquietanti proiezioni visive.

 Lights Out – hai paura del buio?

Ciò che va sottolineato è lo script di base che c’è dietro a questa pellicola che ha origine, infatti, da un cortometraggio del 2013 diretto dallo stesso David F.Sandberg con titolo omonimo. Una mossa intelligente, capace di far fruttare allo stesso regista una notorietà non indifferente.

Senza nessun esercizio di stile e senza voler rappresentare nulla di eclatante, Sandberg dà vita ad un qualcosa di creativamente incisivo, a modo suo soggettivo, riuscendo a generare un lavoro del tutto convincente.

Lights Out – Terrore nel buio è il massimo esordio registico per David F. Sandberg, che precedentemente scrisse e diresse una sequela di cortometraggi affini al genere, intitolandoli con nomi decisamente controversi – Closet Space e Attic Panic i più celebri – capaci di renderlo popolare nel panorama underground interattivo.

“Ora lo vedi. Click. Ora non lo vedi più …”

Attraverso un gioco perverso, Sandberg si diverte a terrorizzare il pubblico, usando i soliti mezzi idonei a creare stati d’ansia e di paura utili per enfatizzare il contesto; Sandberg si addentra su parecchie tematiche connesse ai disturbi del sonno (come l’insonnia) decidendo di contornarle con un elemento soprannaturale. Poco più di un pretesto narrativo, ma la funzionalità non stona minimamente evitando qualsiasi semplicismo stilistico. Lo stesso James Wan è rimasto totalmente convinto dalla metrica di questo coraggioso regista svedese. Altruismo? Forse, fatto sta che il buon David F. Sandberg è riuscito nel suo reale intento, ovvero spaventare il prossimo “con un semplice click”.

Lights Out - Terrore nel buio

Il budget del film è stato di 5 milioni di dollari. James Wan ha prodotto la pellicola mediante la sua Atomic Monster, insieme a Lawrence Gray e allo sceneggiatore Eric Heisserer. Le riprese sono cominciate il 29 giugno del 2015 e terminate il 5 agosto dello stesso anno. Un’anteprima si è tenuta al Los Angeles Film Festival l’8 giugno del corrente anno. Il film è stato distribuito negli Stati Uniti d’America a partire dal 22 luglio da Warner Bros. e New Line Cinema.

Lights Out – Terrore nel buio verrà distribuito in Italia il 4 agosto 2016 da Warner Bros. Italia. Nel cast Teresa Palmer, Gabriel Bateman, Alexander DiPersia, Maria Bello, Billy Burke, Alicia Vela-Bailey, Amiah Miller, Emily Alyn Lind, Ava Cantrell, Lotta Losten, Andi Osho.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 3

2.3