Gomorra 2 e Felicia Impastato, i figli del realismo audiovisivo

Confronti, parallelismi ed equiparazioni. Sarebbero belle e utili, se solo avessero motivo di esistere. A ridosso dalla messa in onda di due prodotti: Felicia Impastato – un film tv diretto da Gianfranco Albano in onda su Rai1 – e Gomorra -La Serie, 2° stagione dell’attesissima serie tv tratta dal racconto-inchiesta di Roberto Saviano non si fa altro che paragonare, tra gli addetti ai lavori e non, senza tenere in considerazione che il paragone non ha alcun motivo per essere argomento di discussione.

Gomorra 2 e Felicia Impastato vincono entrambe. Le modalità di narrazione dell’una non escludono che debba esistere anche l’altra.

Andiamo con ordine. Felicia Impastato è un film prodotto per la televisione da Metto Levi con RaiFiction, scritto da Diego De Silva con Monica Zapelli (che ha firmato anche I cento passi), diretto da Gianfranco Albano, interpretato con rara delicatezza e forza sensibile da Lunetta Savino e andato in onda martedì  10 maggio in prima serata su Rai1. La stessa sera, alla stessa ora, ma su Sky Atlantic, andavano in onda i primi due attesissimi episodi di Gomorra – La Serie, diretta da Stefano Sollima, pronta a ricalcare la scia di un sorprendente e meritatissimo successo avvenuto nel 2014 e che ha visto il concretizzarsi di un interesse internazionale al punto da essere venduta e distribuita in più di 50 paesi in tutto il mondo.

I prodotti – perché sì, anche quando parliamo in un contesto artistico come può essere l’audiovisivo talvolta bisogna ridurre volgarmente a ciò che è il fine ultimo, dunque un prodotto – sono diversi e i paragoni venuti fuori da alcune critiche sono ridicoli. Il film tv della Rai (non è una fiction ed è riduttivo oltre che privo di senso continuare a definire le serie o i film tv con questo sostantivo) ha ottenuto il 26% di share che forse non significherà nulla per via del fatto che molto probabilmente non tutti quelli che guardano Rai 1 hanno l’abbonamento Sky, così come non tutti quelli che hanno l’abbonamento Sky, guardano Rai 1 ma che altrettanto molto probabilmente sarà indice del fatto che il pubblico a prescindere dai propri abbonamenti decide cosa guardare secondo criteri unici, insindacabili e per questo mai generalizzabili.

Pur di vantare Gomorra – La Serie si è dovuto setacciare Felicia Impastato di essere una storia narrata senza qualità alcuna e intrisa di retorica. Nulla di più falso: Felicia Impastato è un prodotto la cui narrazione, in forma e contenuto, si adatta a quelli che sono i caratteri peculiari delle produzioni Rai: linearità, semplicità, commozione di un racconto sentito e interpretato senza alcuna pretenziosità. Gomorra – La Serie, che è e rimane a tutti gli effetti un prodotto raffinato, funzionale, espressivamente forte e chi più ne ha più ne metta perché davvero merita di essere vista, analizzata e proposta anche contro coloro i quali ritengono che non sia un prodotto educativo (e non deve esserlo affatto, altrimenti che senso avrebbe?), non ha nulla a che vedere con gli intenti e gli esiti di Felicia Impastato. Rimangono il racconto di storie rotanti attorno all’unico tema centrale della criminalità organizzata (che sia mafia o camorra o ‘ndrangheta poco importa) con regie, interpreti, produzioni e distribuzione diversi. Il racconto del male o il racconto del bene rimangono separati ma al contempo uniti da un pubblico, come me, che decide in momenti diversi di guardare i prodotti ma di guardarli e, in questo caso, apprezzarli entrambi riconoscendone criticità e meriti.

Lungi dall’essere buonisti è giunto il momento di felicitarsi della produzione e messa in onda di prodotti come questi, dove la narrazione letterario/audiovisiva diventa metafora di una realtà che a prescindere dai modi deve assolutamente essere raccontata.