X-Men: Apocalisse – recensione

Ed eccoci giunti a X-Men: Apocalisse, l’ottavo capitolo del franchise dedicato agli X-Men con Bryan Singer di nuovo alla regia e che, dopo la disastrosa performance di X-Men: Conflitto Finale, si è posto l’obiettivo di risollevare le sorti della saga, prima con Giorni di un Futuro Passato e ora con Apocalisse. Nel film precedente, in una scena dopo i titoli di coda, ci siamo ritrovati nell’antico Egitto dove un misterioso mutante dai poteri illimitati, accompagnato da 4 figure a cavallo, costruisce una gigantesca piramide e viene venerato come un dio. Il suo nome è En Sabah Nur (Oscar Isaac), il primo e più potente mutante dell’universo Marvel degli X-Men e che nel corso degli anni ha inglobato i poteri di molti altri mutanti, divenendo immortale e invincibile. Dopo essersi risvegliato dopo migliaia di anni, disilluso dal mondo, trova e ingaggia un gruppo di potenti mutanti, tra cui un avvilito Magneto (Michael  Fassbender), con l’intento di purificare l’umanità e creare un nuovo ordine dell’universo, su cui regnere. Il futuro della Terra è così in bilico. Raven (Jennifer Lawrence), grazie all’aiuto del Professore X (James McAvoy), deve guidare un gruppo di giovani X-Men per fermare la più potente nemesi e salvare il genere umano dalla distruzione totale.

X-Men: Apocalisse

Quicksilver in una delle scene più spettacolari del film

X-Men: Apocalisse è senza ombra di dubbio un mix perfetto di azione ed effetti speciali incredibili, lasciando lo spettatore con una sensazione di stupore senza precedenti ma nonostante questo vi sono alcuni punti che potevano essere sviluppati meglio. Primo fra tutti è la presenza di Wolverine (Hugh Jackman) il quale, a parte urlare come una bestia massacrando nemici all’impazzata e presentarsi come un incrocio malriuscito fra Tarzan e Hulk, non fa e non dice assolutamente niente. Tralasciando questa piccola nota di demerito, X-Men: Apocalisse rispetto a Giorni di un Futuro Passato compie un significativo passo avanti a partire dall’aumento della spettacolarità delle scene: paesaggi egizi, Quicksilver che salva tutti alla scuola dei mutanti di Xavier, una città interamente trasformata in una gigantesca piramide a causa degli sconfinati poteri di Apocalisse ecc. Rispetto al film precedente vi sono anche più spunti che suggeriscono una sceneggiatura più accattivante e un ironia più accentuata, a partire dal primo incontro fra En Sabah Nur e Magneto. Focalizzando l’attenzione su questi ultimi 2 personaggi, possiamo dire con certezza che c’è stato un certo impegno. Parteno dal primo, interpretato da nientepopodimeno che da Oscar Isaac, si nota un netto miglioramento rispetto al villain del film precedente. Per quanto riguarda invece la performance di Michael Fassbender è sicuramente una delle migliori, dal momento che riesce ad attribuire ad un personaggio come Magneto un forte senso di profondità come nessun’altro personaggio Marvel del mondo di X-Men ha mai avuto.

X-Men: Apocalisse

Apocalisse mentre scatena la sua ira su Raven

X-Men: Apocalisse: un film spettacolare con una storia triste e avvincente nello stesso tempo

In conclusione diciamo che X-Men: Apocalisse è un film ben riuscito, che supera di netto le prestazioni di Giorni di un Futuro Passato, grazie alla sua sceneggiatura che include spunti di misticismo uniti a un’azione che si fa sempre più avvincente, andando quasi alla pari con una pellicola dedicata agli Avengers. Nel cast vi sono James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Oscar Isaac, Nicholas Hoult, Rose Byrne, Olivia Munn, Evan Peters, Kodi Smit-McPhee, Sophie Turner, Tye Sheridan, Alexandra Shipp, Lucas Till, Josh Helman, Lana Condor e Ben Hardy. X-Men Apocalisse arriverà al cinema il 18 maggio distribuito da 20th Century Fox.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3
Recitazione - 3.5
Emozione - 3.5

3.3

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