Fantaghirò: la principessa guerriera – recensione

Era il 22 dicembre 1991 quando Canale 5 mandò in onda, per la prima volta, quello che divenne uno degli appuntamenti fissi del Natale italiano, così tra repliche, prime visioni e serie animate Fantaghirò divenne per quasi 5 anni un vero e proprio fenomeno di costume rimanendo irrimediabilmente impresso in quasi di due generazioni di ragazzi. Diretto da Lamberto Bava la mini-serie trae origine dalla fiaba Fanta-Ghirò, Persona bella di Italo Calvino.

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Una scena di Fantaghirò

In un paese medioevale e pagano due regni confinanti e nemici sono in perenne guerra fra loro, in uno dei due reami la Regina muore di parto dopo aver dato alla luce la terza figlia, il Re, che desiderava un erede maschio, va su tutte le furie e decide di sacrificare la creatura alla bestia nella Grotta della Rosa d’Oro, ma un fulmine lo blocca e il Re decide di riportare la piccola Fantaghirò al castello. La bimba cresce dimostrando subito uno spiccato senso della giustizia e, a differenza delle sorelle, ad interessarsi a pratiche tipicamente maschili. Passano gli anni e la giovane cresce sempre più indipendente e forte, attirando le ire del padre che dopo averla promessa in sposa ad un principe, decide di bandirla dal castello per il rifiuto della giovane a sposarsi con lo sposo designato. Nella foresta Fantaghirò incontra il Cavaliere Bianco che la cresce insegnandole a maneggiare armi e a vivere come un’amazzone. Durante una sfida con il Cavaliere , la ragazza incontra per la prima volta il giovane Romualdo, Principe del regno vicino e figlio dell’acerrimo nemico del padre, tra i due scocca il colpo di fulmine.

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Kim Rossi Stuart e Alessandra Martines

Fantaghirò è un prodotto tipicamente per famiglie, una favole semplice e ben costruita ricca di simbolismo, girata nella splendida cornice dei borghi Cecoslovacchi è rimasta nel tempo una  storia di immutato fascino e che con le sue repliche quasi annuali raccoglie famiglie e generazioni di tutte le età, il successo all’epoca fu immediato tanto da dare vita ad un vero e proprio franchise che ha portato alla realizzazione di ben 5 film, tutti trasmessi durante il periodo di Natale fino al 1996, la miniserie fu il programma più visto con oltre sei milioni di spettatori. A rendere affascinante la storia fu la realizzazione e la trama da fiaba moderna con personaggi ben delineati e una protagonista femminile forte e piena di coraggio che ebbe il volto dell’affascinante Alessandra Martines, mentre Romualdo era interpretato da un giovanissimo e attraente Kim Rossi Stuart. Negli anni le avventure di Fantaghirò si aggiunsero di personaggi e comprimari come la Strega Nera, una donna perfida che aveva anche una vena comica che rendeva il prodotto adatto ai più piccoli ed aveva il volto di Brigitte Nielsen, successivamente entra a far parte del cast Nicholas Rogers nel ruolo del perfido Tarabas, uno stregone che diventerà buono a causa dell’amore che nutre per la giovane principessa. Fantaghirò andò avanti fino al quinto capitolo quando la serie venne chiusa per i bassi ascolti, si pensò anche ad un possibile seguito mai realizzato, tuttavia le avventure di Fantaghirò vengono riproposte ciclicamente nel periodo di Natale e sono ormai una “tradizione” e un modo per riunire la famiglia, lo stesso personaggio da cui la serie trae il nome è entrata nell’immaginario collettivo come vera e proprio icona di forza.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.2
Emozione - 3.7

3.5

Voto Finale