Natale all’improvviso: recensione

Alberi giganti, neve, colori, sorrisi sulle facce, allegria, famiglia, bontà.. a Hollywood è arrivato quel tanto atteso periodo dell’anno, dove le case si colorano di luci, babbi natale, palline e calore. Chi non ama il Natale? Quel bellissimo giorno in cui tutta una famiglia si riunisce sotto lo stesso tetto, per passare una giornata in allegria e felicità? La risposta è semplice: i Cooper. O meglio, i Cooper non odiano il Natale, ma hanno tutti paura di non raggiungere le aspettative della famiglia.
Di film sul Natale ne abbiamo visti tanti. Quello, però, che rende unico Natale all’improvviso è un insieme di cose: un cast spettacolare, dei personaggi ben definiti e la sceneggiatura. Il film gira attorno a questa bizzarra e multi generazionale famiglia, in cui ogni membro accumula problemi, delusioni e ansie che sfoceranno nel cenone natalizio: Sam (John Goodman) e Charlotte (Diane Keaton) dopo 40 anni di matrimonio si devono dividere, ma non vogliono rovinare alla loro famiglia quello che dovrebbe essere il giorno più felice dell’anno.

Natale all'improvviso

La sorella di Charlotte, Emma (Marisa Tomei), ha paura di essere la sorella “delusione”, single, senza figli, nè aspettative, che calibra al centimetro l’amore da dare. La figlia dei coniugi Cooper, Eleanor (Olivia Wilde), si porta dietro il timore di vedere per l’ennesima volta la faccia delusa della madre, poiché ancora single e tradita. Il fratello di questa (Ed Harris) è separato con 3 figli e senza lavoro. E poi c’è l’asso del film: Alan Arkin è Bucky, il padre di Charlotte ed Emma. Tutti questi personaggi confluiranno in una pittoresca cena familiare, alla quale parteciperanno anche gli estranei Amanda Seyfried e Jake Lacy.

Insomma, con un cast che vede alcune delle più grandi e gettonate star di Hollywood, diversi premi Oscar, il film è presto fatto. Quello che giganti come la Keaton, Goodman, Arkin e la Seyfried trasmettono è un calore che avvolge tutto il pubblico, che si sente parte della famiglia Cooper. La tenerezza della zia Fishy (June Squibb) ricorda le nonne di tutti noi, la frustrazione di Eleanor nei confronti della madre ci ricorda l’ansia della perfezione voluta dalle mamme: i personaggi veicolano un grande senso di realismo.
Quello che, però, colpisce è il racconto del giorno della Vigilia di ogni componente Cooper: abbiamo due genitori ex hippy degli anni 60, con una figlia libertina, che non crede in niente e nessuno, un figlio sposato con la ragazza del liceo, una sorella con i complessi di inferiorità e un padre più amorevole con una giovane cameriera che con le figlie. La sceneggiatura, di Steven Rogers, trasmette in maniera eccellente il vissuto e gli stati d’animo dei personaggi, la cui psicologia è molto curata, infatti si comprendono i motivi per cui i personaggi fanno ciò che fanno.

I dialoghi di Natale all’improvviso ricordano molto spesso lo stile di Woody Allen.

Le battute sono taglienti, ironiche, schiette, intelligenti, divertenti e fitte, tipiche di chi ama il maestro del cinema newyorkese. Il tutto è perfettamente condensato nella festività in cui ognuno ha l’illusione di dimostrare di essere una famiglia perfetta, in cui “si dovrebbe provare gioia e conforto e invece tutti entrano nel panico”, come dice il personaggio di Arkin. Ma ovviamente, niente andrà nel verso giusto e il risultato finale non è neanche un’apparente perfezione, ma sicuramente è molto comico!
Jessie Nelson, la regista, torna a dirigere un film sulle emozioni dopo Mi chiamo Sam: questa volta con Natale all’improvviso si dedica a una direzione più leggera e corale, ma di certo non senza emozioni. Lo stile di Natale all’improvviso ricorda un po’ La Neve nel Cuore, tanto che il produttore, Micheal London, è lo stesso: le festività sul grande schermo fanno sognare allo spettatore di essere parte di quel mondo così pittoresco e felice.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.9
Fotografia - 3.2
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.1

3.4

Voto Finale