Fuck You, Prof! – recensione

Un ex galeotto che cerca i suoi soldi. I soldi nascosti sotto la palestra di una scuola. Una scuola che contiene la peggiore classe che si possa immaginare. Una classe che ha bisogno di un ex galeotto per tornare a rigare dritto.
Finalmente libero dopo diciotto mesi di prigionia, Zeki Müller (Elyas M’Barek) deve pagare gli ultimi debiti rimasti per poter così lasciare il paese e cominciare una nuova vita lontano dalle sbarre. Il piano è ben organizzato, peccato che il precedente cantiere dove la sua complice ha sotterrato il denaro necessario sia diventato ora la palestra di un istituto scolastico. Per questo Zeki ha solo una cosa da fare: infilarsi nell’edificio dall’interno e recuperare i soldi. E così inizierà la sua doppia carriera, di notte scassinatore e di mattina professore, un lavoro che lo vedrà alle prese con la giovane, pura ed ingenua insegnante Elisabeth Schnabelstedt (Karoline Herfurth) e la più difficoltosa classe di tutta la scuola, che lo spirito ribelle del criminale saprà condurre sulla giusta strada.

fuck you prof

Una scena del film

Fuck You, Prof!: umorismo made in German

Anche la Germania sa far ridere! Con un inaspettato successo al botteghino del suo Paese, arrivato a toccare i 60 milioni di euro complessivi, la sfacciataggine della commedia più anarchica degli ultimi tempi urla e sa farsi sentire. Fuck You, Prof!, coloratissimo prodotto ad alto tasso di umorismo, ci catapulta, proprio come accade al protagonista, nell’universo inospitale e temibile della classe 10B, rinomata per l’incommensurabile numero di perfidi scherzi riservati agli “amati” professori e l’impossibilità oltre alla svogliatezza degli alunni nel completamento dei loro ultimi anni di studio. Tra futuri spacciatori e il sogno nel cassetto di diventare presto criminali belli e fatti, sarà il confronto con uno di quelli veri a far tornare un minimo di rispetto per gli altri e per i propri giorni a venire a quei ragazzi disadattati, che dell’autorità non hanno che un’immagine piangente al ricordo di professori scappati dalla crudeltà dei loro divertimenti. Inforcati occhiali e ventiquattrore, Zeki sdoppierà la sua giornata tra mattine passate a commentare I Masnadieri e rivisitazioni di grandi classici shakespeariani e notti a scavare il lungo tunnel che lo condurrà al bottino desiderato. Usando metodi al limite dell’assurdo e toccando livelli lontani da ciò che viene considerata normale convenzionalità, il ladro-professore saprà istaurare, seppur con bizzarria, un vero rapporto con la problematica classe, portando un grande cambiamento prima di tutto in sé e poi nei ragazzi.

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Una scena del film

Comicità agli estremi per Fuck You, Prof!, quasi volgare senza però dover strafare, arrivando al punto giusto per non risultare fastidiosa e strappare più di una volta la risata allo spettatore. Con personaggi al di sopra delle righe, dall’indifferente criminale Zeki in contrapposizione con la sentita vocazione dell’insegnante Schnabelstedt, gli studenti irrispettosi sono pronti a crescere durante un film costruito puramente per divertire ed intrattenere, che riesce a far simpatizzare anche per quei poco di buono che sanno rivelare un cuore d’oro. Dove il consiglio era “Se ne vada finche è in tempo. La scuola uccide, insegnare è morire.” Fuck You, Prof! sa ribaltare la situazione sul grande schermo, mostrando, con assoluta irriverenza, che la scuola sa anche dare vita ed insegnare è la capacità di cambiare e saper far cambiare.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3

Voto Finale