La risposta è nelle stelle: la soundtrack dal romanticismo country

La soundtrack di La risposta è nelle stelle, nuovo film tratto dal bestseller di Nicholas Spark, è come una di quelle piacevoli compilation che tutti, prima o poi, ci troviamo tra le mani: un po’ country, un po’ blues, con qualche traccia dall’azione ritmata e molto romanticismo. In aggiunta a questo variegato mix c’è la colonna sonora composta appositamente da Mark Isham per il film (Men of Honor, In Her Shoes, Bobby e The Black Dahlia tra i tanti) che, per compiacere il genere di pellicola, fa sfoggio di sfumature musicali ad alto tasso di dolcezza e sentimentalismo.

Sia i brani originali che quelli scelti per il film si alternano lasciando molto spazio alle immagini e ai dialoghi: in La risposta è nelle stelle la musica è più che altro un elemento addizionale, che accompagna l’emozione delle scene sentimentali, o dà una spinta più pop nelle sequenze in cui si sente il bisogno del testo di una canzone. Uno dei primi brani di spicco è “I Feel a Sin Comin’ On” delle Pistol Annies, gruppo country tutto al femminile. Accompagna il momento in cui Luke va a prendere Sophia per il loro primo appuntamento:

Il rock blues di “Blue Eyes” dei Middle Brother e la semplicità di “Picnic” composta da Isham fanno poi da sottofondo al picnic tra i due protagonisti. In seguito, da quando i flashback dell’amore tra Ira e Ruth si uniscono all’intreccio della storia, il pianoforte e l’arpa diventano strumenti di spicco, donando il ricordo della loro vita passata insieme. Gli archi si aggiungono ogni volta che le scene richiedono il completo trasporto dell’emozione, soprattutto nei momenti in cui Ruth e Ira soffrono per la mancanza di un figlio e per l’impossibilità di adottare Daniel (in particolare in “Daniel and Ruth” e “Childless”). Anche “Black Mountain” dà l’idea del delicato trasporto che offrono le note composte da Isham per La risposta è nelle stelle:

Se per Ira e Ruth viene dipinta principalmente una musica con i colori dell’orchestra, per Luke e Sophia c’è più spazio per la spontaneità della chitarra: un duetto tra Ben Harper e la madre in “Learn It All Again Tomorrow”, la voce calda di Ryan Adams in “Desire”, il country della Josh Abbott Band in “Oh, Tonight”, fino alla lunga sequenza accompagnata da “Love Like This” degli irlandesi Kodaline:

Anche la storia di Sophia e Luke, però, ha dei momenti bui, dove la musica originale del compositore Mark Isham è più appropriata delle ballad: un esempio è “YouTube Research”, che rende tangibile il dolore provato da Sophia vedendo il video del grave incidente accaduto a Luke durante un rodeo. Quello non è il solo infortunio per Luke: la traccia rock di Andrew Stockdale, “Keep Moving”, dà una buona dose di ritmo e azione agli attacchi che subisce dal toro durante una gara. Infine, l’autenticità e la spontaneità acustica di “Wildfire” del duo inglese Seafret accompagna i due protagonisti dal Museo dedicato a Ira e Ruth al Black Mountain College.

Quella di La risposta è nelle stelle è una colonna sonora che si addice alla pellicola e svolge bene il suo compito di sottofondo romantico, ma non eccessivamente: pur girando intorno principalmente alla musica country e alle ballad, rimane comunque un prodotto fresco e non troppo stucchevole.