Come non detto: recensione

Come non detto è un lungometraggio che a suo modo smuove le coscienze di una realtà ancorata ad un finto e vanesio perbenismo. Non è un film drammatico, ma è una brillante commedia italiana che tutti, nessuno escluso, dovrebbero vedere.

Viviamo in una società in cui, la maggior parte delle persone, non capisce che essere omosessuali non significa essere affetti da una strana malattia. Per colpa di una mentalità un po’ ristretta, la situazione diventa ancora più scomoda, quando si tratta di rivelare le proprie preferenze sessuali in famiglia. Come prenderanno la notizia i nostri genitori? Ci saranno lacrime o caldi abbracci? Questo è il filo conduttore di Come non detto, film del giovane e talentuoso Ivan Silvestrin: raccontare in maniera audace e con una buona dose di ilarità, il coming out  in una famiglia romana.

La vicenda è ambientata nella “città eterna”, dove conosciamo il giovane Mattia, interpretato da un brillante Josafat Vagni. Gay e innamorato pazzamente del ragazzo spagnolo Eduard (Jose Dammert), vive in segreto la sua omosessualità, non riuscendo a gustare appieno le gioie di una vita di coppia. Mattia accetta così di trasferirsi in Spagna e vivere il suo sogno d’amore con Eduard. Le bugie però che il ragazzo racconta quotidianamente ai genitori, sono destinate a cadere quando, il carismatico Eduard, annuncia il suo arrivo a Roma, per conoscere i suoceri. Mattia così si trova davanti ad un bivio: rivelare tutto ai genitori oppure confessare al fidanzato di non essere il gay libero che gli ha fatto sempre credere? Sostenuto dalla libertina Stefania (Valeria Bilello) e dal simpaticissimo Giacomo (Francesco Montanari), tra risate e doppi sensi, Mattia cercherà di arrivare alla giusta decisione che nolente o dolente, gli cambierà per sempre la vita. Il giovane però non può immaginare che sono proprio i suoi genitori a nascondere un piccolo segreto, che verrà rivelato durante una stramba cena in famiglia.

Come Non Detto: i due protagonisti in una scena del film

Come Non Detto: i due protagonisti in una scena del film

Superando ogni aspettativa, il film è davvero ben fatto e dona al pubblico una vicenda tutta d’un pezzo, fresca, divertente e condita con una comicità irriverente e mai banale. Con un cast di volti noti al mondo dello showbitz, impreziosito da attori molto conosciuti all’interno dell’ambiente cinematografico, Come non detto, non è una semplice commedia o un vademecum su come comunicare una notizia del genere in famiglia, ha sicuramente un’altra chiave di lettura molto importante.

Il regista rivolgendo uno sguardo realistico alla società moderna, ne prende fin da subito le distanze, focalizzando l’attenzione sui personaggi e sulla loro crescita interiore. Il giovane Mattia, l’eroe di turno, mentre racconta com’è andato alla scoperta del mondo gay, ci pervade con le sue paure tenendoci incollati alla poltrona. Il climax finale, è quasi liberatorio per il personaggio e per noi del pubblico. In questo finale così dannatamente toccante ma, allo stesso tempo, molto comico, si ritrova la vera essenza di tutto il film. Perché dire la verità dovrebbe trasformarsi in una tragedia greca, con urla e strepiti? quando invece tra una lacrima ed un dolce sorriso, si potrebbe brindare alla gioia di un figlio? Strizzando un po’ l’occhio alla realtà di tutti i giorni, Ivan Silvestrin tralasciando finalmente i clichè sugli omosessuali, non solo mette in scena una candida storia d’amore molto romantica e passionale (che commuoverebbe anche la persona più bigotta di questo mondo) ma, soprattutto, racconta la vita di una classica famiglia borghese che si barcamena tra drammi, litigi e riappacificazioni.

Il punto forte di tutto il lungometraggio, non è quindi solo un tema molto importante ma poco sfruttato nella cinematografia italiana,il vero piatto forte sono i personaggi che funzionano alla perfezione. Dal personaggio principale, fino al carismatico Giacomo nel ruolo inedito di un gay dalla battuta sempre pronta e decisamente fuori dagli schemi; Monica Guerritore anche se ormai dimostra qualche segno dell’età che avanza, il suo fascino di attrice è ancora al top; e come non menzionare le giovani Valeria Bilello e Valentina Correani, che appesi al chiodo i panni di VJ di Mtv, qui danno libero sfogo al loro fascino e alla loro simpatia.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.2
Sonoro - 2.5
Emozione - 3.8

3.2

Voto Finale