Avengers: Age of Ultron – recensione

Vendicatori Uniti! È con questo urlo di battaglia che gli eroi più potenti della terra tornano sul grande schermo in una delle pellicole più attese dell’anno. Stiamo parlando di Avengers: Age of Ultron che rivede, dopo 3 anni, Captain America, Iron Man, Thor, Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco ancora uniti e pronti a dar spettacolo.

Dopo aver recuperato lo scettro di Loki, Tony Stark e Bruce Banner lo studiano tentando di capire come faccia ad essere così potente. Durante le varie analisi scoprono che l’energia è una sorta di gigantesca intelligenza artificiale, sognano così di creare una sorta di androide senziente capace di portare la pace nel mondo, senza però accorgersi che le “sinapsi” dell’oggetto iniziano a bypassare i sistemi di sicurezza della Stark Tower.
L’androide, che prenderà il nome di Ultron, viene creato utilizzando vecchi pezzi di alcuni robot e, a differenza di altre intelligenze artificiali, sembra essere capace di “pensare“. Studiando a fondo la razza umana Ultron scopre che l’unico modo per avere un mondo in cui regni la pace è la totale distruzione degli esseri umani. Aiutato dai gemelli “potenziati” Wanda e Pietro, l’androide fugge ed elabora il piano di distruzione di massa. L’unica cosa che può fermarlo sono gli eroi più potenti della terra: gli Avengers.

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Captain America e Thor in una scena del film

Joss Whedon firma il secondo capitolo della saga Marvel Studios dedicata ai Vendicatori e lo fa centrando pienamente il bersaglio. Avengers: Age of Ultron è infatti una di quelle pellicole con il potere di incollare lo spettatore alla poltrona, trascinandolo in scene action da antologia, condite dallo humor con cui Whedon ci aveva deliziato proprio in The Avengers.
Il film rivela e conferma la grandiosità dell’universo Marvel, lanciando riferimenti sia alle serie tv (Agents of SHIELD, Agent Carter) che ai precedenti cinecomics visti negli ultimi mesi (I Guardiani della Galassia).
Whedon ci trascina nel mondo dei comics e lo fa senza mai prendersi troppo sul serio, presentandoci sequenze eccessivamente pompate ma che si adattano perfettamente a quello che gli amanti del genere vogliono: il totale spettacolo.
Se con The Avengers Joss aveva gettato le basi dell’universo Marvel, con Age of Ultron costruisce un solido castello in cui riesce anche ad approfondire personaggi non proprio principali, affondando le mani anche in Vedova Nera e Occhio di Falco, sinceramente poco sfruttati nel primo capitolo. Ovviamente Whedon si concentra anche sugli altri personaggi, presentandoci Tony, Steve e Thor sotto un profilo più intimista e mettendo in luce non solo le fobie dei personaggi ma anche i dissidi interni al gruppo, solo apparentemente unito (Civil War incombe dopotutto).

Menzione a parte va fatta per il personaggio di Ultron. Nonostante la nascita stiracchiata, l’androide è perfetto nel ruolo del villain, ricordando per molti versi il personaggio dei comics: una potenza distruttiva bloccata dall’umanità che tenta di distruggere; dopotutto stiamo parlando di un’intelligenza artificiale e senziente che, pur provando la paura e il dolore, affronta il tutto in maniera irrazionale poiché privo dell’esperienza di cui sono dotati gli essere umani che vivono perennemente in bilico sul baratro delle emozioni.

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Ultron Prime

Avengers: Age of Ultron non fa rimpiangere il film precedente – come spesso succede con i seguiti – poiché migliora le scene d’azione, approfondisce tematiche in precedenza solo sfiorate e, come ormai siamo abituati a vedere, dissemina nozioni e “spoiler” atti ad annunciare drammi e film degli anni a venire. Così la presenza di Wakanda e Ulysses Klaw ci avverte che Pantera Nera è vicino, mentre le scaramucce tra Cap e Iron Man preannunciano il fuoco della Civil War senza, ovviamente, dimenticare piccoli ma essenziali indizi per Avengers: Infinity War.
Spendere parole sul cast sembra quasi superfluo, anche perché gli attori che si susseguono sono ormai un gruppo affiatato, al quale è impossibile fare critiche. Sicuramente a storcere il naso saranno gli irriducibili fan dei Marvel Comics, che si sentiranno oltraggiati (e ammettiamolo…da lettore dei fumetti è più che normale) da “nascita”, vita e poteri delle new entry Wanda e Pietro: due personaggi che di fatto vengono drasticamente rivisitati.

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Pietro e Wanda Maximoff alias Quicksilver e Scarlet

In conclusione, Age of Ultron rimane un film assolutamente da vedere, ricco di action e ironia che non solo piacerà alla schiera di fan più duri ma anche a chi non ha idea di chi siano gli Avengers. Nella speranza che Anthony e Joe Russo possano quanto meno eguagliare le pellicole di Joss Whedon vi lasciamo con la certezza del divertimento. Non vi resta che sedervi in poltrona, indossare gli occhiali 3D e godervi il viaggio di Avengers: Age of Ultron!

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.2
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.2

3.4

Voto Finale