Braccialetti Rossi 3 – recensione finale della serie con Carmine Buschini

Braccialetti Rossi 3, la serie che ha tenuto incollati anche questa volta i fedelissimi telespettatori di Rai Uno è giunta al termine, sancendo probabilmente la fine definitiva di questa storia.

Braccialetti Rossi 3 è una serie andata in onda su Rai Uno in 8 puntate che ha raccontato l’evolversi delle vicende di un gruppo di amici ricoverati in ospedale per ragioni diverse e che dalla loro amicizia traggono la forza e il coraggio di vivere.

Questa terza stagione di Braccialetti Rossi ha scoperto le carte in tavole di quasi tutti i personaggi, fornendo agli spettatori lo sviluppo delle vicende in modo trasversale, ampliando il cast ma restando fedeli agli snodi narrativi innestati nella prima serie risalente all’anno 2014.

I personaggi, e in particolar modo la componente giovanissima di chi li interpreta, sono cresciuti, evolvendosi, sviluppando personalità e carattere e dimostrando una vastità emozionale raramente riscontrabile in altre storie: questa è stata la forza narrativa di tutte le stagioni di Braccialetti Rossi e anche di Braccialetti Rossi 3.

In Braccialetti Rossi 3 è stato possibile tracciare il percorso di crescita di personaggi e dei giovani attori che li interpretano.

In tutto il susseguirsi delle 8 puntate – Braccialetti Rossi 3 infatti è stata la stagione più lunga poiché le altre due sono durate rispettivamente 6 e 5 episodi – abbiamo seguito il percorso di guarigione di Flam (Cloe Romagnoli), la salvifica scoperta dell’esistenza di una sorella, Margi (Maria Melandri), che rende possibile la sua guarigione dalla cecità grazie alla donazione di cellule staminali e l’immancabile e divertente amicizia con  Chicco (Daniel Lorenzo Alviar Tenorio).

Abbiamo visto nascere, crescere e consolidarsi il rapporto tra Vale (Brando Pacitto) e Bella (Silvia Mazzieri): una storia messa alla prova dalle difficoltà di Bella di integrarsi nel mondo dei Braccialetti, un mondo fatto di malattie, di paura e, talvolta, anche di morte. L’amore per il vice-leader dei Braccialetti però le ha permesso non solo di superare lo scontro traumatico di questa realtà ma anche di entrarne con maturità e sincera amicizia anche nei confronti di tutti gli altri.

Rocco (Lorenzo Guidi) è invece tornato alla vita normale, raccontando di essersi scontrato con essa proprio perché è normale ed è diversa da quella vissuta insieme ai Braccialetti.
Toni (Pio Luigi Piscicelli) è l’amico che tutti vorrebbero, simpatico e disponibile, è sempre lui che accorcia le distanze tra tutti gli altri personaggi/amici. In questa serie trova l’amore in Mela (Manela Micoli) e prova a realizzare – riuscendoci – il suo sogno: diventare infermiere.

Braccialetti Rossi 3 è una serie tv in otto puntate prodotta da Palomar e Rai Fiction, una sfida vinta e dai risvolti umani importantissimi: questo è il segreto del successo.

Davide (Mirko Trovato) pur essendo morto nella prima stagione è un personaggio sostanzialmente decisivo, in quanto artefice di alcune situazioni cruciali anche in questa stagione, soprattutto per quanto riguarda Leo e Nina.

Nina (Denise Tantucci) è il personaggio che ha perso la sua battaglia. Nel corso di quest’ultima stagione combatte anche con se stessa oltre che con la sua malattia, recupera il rapporto con i suoi genitori, entra in contatto con l’amore e grazie all’amicizia supera barriere e ostacoli, nonostante tutto e nonostante la morte.

Bobo (Nicolò Bertonelli) in Braccialetti Rossi 3 è stata la new entry probabilmente più interessante. Un carattere schivo e un cuore debole. Grazie a Nina, ai suoi genitori e al dottor Piero Baratti (Giorgio Marchesi) anche per Bobo c’è una nuova vita. Nuova vita e nuove possibilità anche per sua madre (Francesca Chillemi) che, proprio nell’ultima puntata, si avvicina al cardiochirurgo che ha salvato la vita di suo figlio dando inizio ad un nuovo amore.

Infine Leo (Carmine Buschini) e Cris (Aurora Ruffino): la storia di un amore che va oltre tutto. Un figlio, un matrimonio e una miracolosa e definitiva guarigione per il giovane Leone, leader del gruppo e beniamino di tutta la serie.

Braccialetti Rossi 3 ha avuto il pregio di essersi fregiata di attori bravi e credibili, in grado di emozionare e di coinvolgere. Purtroppo però, in questa terza stagione, va riscontrato e in qualche modo condannato un ritmo di narrazione che ha spinto in velocità decisamente troppo solo nelle ultime due puntate, rischiando di far sembrare alcuni risvolti frettolosi e talvolta poco convincenti perché improbabili.

Lo sviluppo dei caratteri con il susseguirsi delle vicende è risultato credibile fin quando non ci si è spinti oltre, soprattutto per quanto riguarda il protagonista principale, il giovane Leo – interpretato con ottimo carisma da Carmine Buschini. Un figlio e un matrimonio per un ragazzo così giovane che ha vissuto gran parte delle propria esistenza alla prese con un la malattia dona a Braccialetti Rossi 3 quel allure favolistico che certamente fa sognare – come tutti gli happy ending – ma che può risultare stucchevole, oltre che inverosimile.

Si loda, in questo caso, il messaggio di speranza e di positività ma si reputa, solo in alcuni momenti, forzato il modo in questi questo messaggio viene proposto, specialmente se si considera il giovanissimo pubblico che ha guardato Braccialetti Rossi 3.

Dalla serie Braccialetti Rossi 3 ci si poteva aspettare di più, con l’aggiunta nel cast di un attore come Luca Ward in aggiunta a Carlotta Natoli e Andrea Tidona, ma si è privilegiato un racconto più sterile e falsato rispetto alle precedenti stagioni, al fine di ottenere un emozione fulminea e non duratura.

Una nota positiva a tutta la narrazione è certamente il racconto musicale firmato da Niccolò Agliardi.