TFF34 – Free State of Jones: recensione del film con Matthew McConaughey

Free State of Jones è un action-drama per la regia di Gary Ross (The Hunger Games), con protagonista Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club, La foresta dei sogni), nei panni del personaggio realmente esistito Newton Knight, responsabile della liberazione della Contea di Jones dal dominio dei confederati, durante la Guerra Civile Americana.

Newton Knight era un umile contadino del Mississippi arruolatosi come infermiere nell’esercito confederale per poter sostenere ed aiutare familiari e vicini durante la sanguinosa battaglia, una guerra “dell’uomo ricco combattuta dall’uomo povero”, in cui i soldati, proprio come schiavi, si trovarono a rappresentare carne da macello per difendere i diritti degli intoccabili proprietari terrieri, finendo per perdere la vita per un ideale non proprio.

free state of jones

Quando il nipote Daniel viene ferito a morte e non trova soccorso tempestivo perché considerato meno importante di un ufficiale, Newton decide di abbandonare l’esercito per riportare a casa il corpo del ragazzo, divenendo un vero e proprio disertore, spinto dalla repulsione per un mondo che giudica il valore degli esseri umani a seconda delle razza, del grado su una divisa o dalla ricchezza.

Per Newton ogni uomo ha pari diritti e dignità, e tale fervente ideale lo spinge a creare un vero e proprio esercito formato da disertori e schiavi fuggiti dalle dimore dei padroni,  schierandosi contro le truppe della Confederazione per rivendicare il diritto inalienabile alla libertà.

Free State of Jones

Il piccolo gruppo, gradualmente sempre più numeroso si nasconde inizialmente  in un’impenetrabile palude sostentandosi anche grazie alla complicità di una donna nera, Rachel, una guaritrice schiava che in segreto porta ai militanti i beni e le cure necessarie per sopravvivere.  Tra la donna e Newton nasce così una storia d’amore che porta alla nascita di un bambino di razza mista, destinato a dare inizio ad una discendenza contraria alle future leggi sulla segregazione razziale, che impedivano l’unione fra bianchi e neri.

Free State of Jones si serve di una regia asciutta ed essenziale per testimoniare gli eventi narrati, non risparmiando immagini e contenuti cruenti ma senza indugiare su nessun dettaglio

Periodici flash-forward portano la narrazione al processo del 1948 in cui un pronipote di Newton, accusato di possedere sangue nero nella vene nonostante fosse di aspetto bianco, viene accusato di non rispettare le leggi sulla segregazione razziale scegliendo come sposa una donna bianca. L’uomo, Davis Knight, dimostrò di possedere la stessa tempra e statura morale del prozio, ammettendo la propria reale discendenza ed accettando dignitosamente le conseguenze delle proprie origini.

Proprio questo è il taglio scelto da Gary Ross per raccontare tale stralcio di storia, piccolo ma profondamente influente: evidenziare il coraggio di affermare dignitosamente la propria identità di un uomo che, senza badare alle possibili conseguenze, ha scelto di dedicare la propria vita alla difesa del diritto di ogni persona ad essere rispettata, contribuendo sensibilmente al futuro della politica del sud del Paese in favore dei neri, che-  nonostante le vessazioni ancora subite negli anni a venire con i Ku Klux Klan-  alla fine della Guerra Civile si sono visti riconoscere per la prima volta il diritto alla libertà dalla schiavitù e, successivamente, al voto.

Free State of Jones

Free State of Jones ha il pregio dell’aver reso nota una piccola storia di eroismo, importante  non solo per non dimenticare i piccoli grandi eroi di una guerra costata la vita (e la negazione dei più basilari diritti umani) ad oltre 600.000 persone, ma anche e soprattutto per evidenziare il potenziale della ribellione nel cambiare il corso degli eventi, abbandonando l’apparentemente rassicurante conformismo per fare scelte all’apparenza scellerate ma le uniche possibili per non smettere di considerarsi umani.

Il film di Gary Ross, pur godendo delle ottime interpretazioni degli interpreti, sembra tuttavia rimanere invischiato in una regia che non ha osato farsi travolgere (nonostante scelte visivamente forti come mostrare dei bambini armati) rimanendo fredda testimone di uno stralcio di storia che, se pur ben raccontato, non tocca le più alte corde emotive dello spettatore (come ad esempio, sul tema dell’apartheid, è riuscito a fare invece di recente lo splendido Loving, di Jeff Nichols).

Free State of Jones

Tanta epicità per nulla, insomma, date le innumerevoli esplorazioni cinematografiche sull’argomento, che fa di Free State of Jones un film ricco nella forma e nei fatti ma povero dal punto di vista di quell’impatto emotivo capace di catturare il cuore del pubblico.

Free State of Jones arriverà nelle sale cinematografiche l’1 dicembre 2016, distribuito da 01 Distribution; nel cast anche Gugu Mbatha-Raw, Mahershala Ali, Keri Russell.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.4