La mia migliore nemica: recensione del film con Anne Hathaway e Kate Hudson

Bride Wars – La mia migliore nemica è una commedia romantica e divertente del 2009, con Anne Hathaway e Kate Hudson, diretta da Gary Winick.

La mia migliore nemica è una commedia rosa, divertente e leggera. Femminile ma immatura, adatta ad essere vista una volta per poi cadere irrimediabilmente nell’oblio.

La trama è di indubbia semplicità: Liv (Kate Hudson) ed Emma (Anne Hathaway) sono amiche del cuore da sempre. Una più estroversa, l’altra più timida, hanno condiviso fin da bambine confidenze e sogni, tra questi il matrimonio. Entrambe sognano un matrimonio da favola con l’uomo dei sogni, è indispensabile per loro che questo coronamento debba avvenire per entrambe al Plaza Hotel.

All’età di ventisei anni sembra essere arrivato per entrambe il momento appropriato, sono felicemente fidanzate e in procinto, dunque, di vedere avverato il proprio sogno.
Tutto sembra filare liscio fino a quando un banale errore crea una sovrapposizione di date: entrambi i loro matrimoni vengono prenotati lo stesso giorno, creando un notevole scompiglio nelle loro vite. Non essendo disponibili altre date per i futuri tre anni e desiderando vicendevolmente che l’una sia la damigella d’onore dell’altra, le due mettono a dura prova la loro amicizia.

Liv è un avvocato di successo ed è abituata a ottenere ciò che vuole, inclusi il lavoro e l’uomo perfetto, pertanto non si accontenterà di niente di un matrimonio diverso da quello che auspicava. Emma, invece, è un’insegnante che si è sempre presa cura degli altri, ma non sempre di se stessa, in questa occasione sfodera un lato crudele e vendicativo per ottenere il matrimonio che ha sempre desiderato.

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Alla fine, dopo una battaglia a colpi di bouquet e torte nuziali e dopo equivoci e vendette della peggior matrice maligna, Emma non solo si rende conto di non voler più sposare il fidanzato ma accompagna anche Liv all’altare. Dopo un anno, però, entrambe sono in dolce attesa e si ritrovano a parlare del loro legame e delle strade inattese delle loro vita: Emma, infatti, aspetta un figlio da Nate, il fratello di Liv.

La commedia è diretta in maniera brillante da Gary Winick, regista tragicamente scomparso nel 2001 all’età di 49 anni.

Il tema è alla base di molte altre commedie statunitensi rivolte prettamente ad un pubblico femminile ma è, purtroppo, non funzionale, per nulla accattivante e decisamente irritante. Un film commerciale per un San Valentino tra donne, che – si spera – finita l’ilarità spicciola della pellicola possano tornare a ragionare sulle condizioni amicali e amorose in modo meno superficiale di quanto viene narrato nella pellicola.

La sceneggiatura de La mia miglior nemica fondata sui luoghi comuni e su bassezze di ogni tipo, risulta degna di essere vista almeno una volta solo grazie alle interpretazioni della Hathaway e della Hudson.

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Le due attrici insieme funzionano, contrapposte cromaticamente con i due diversi colori di capelli, come a ricordare che tra donne la sfida parte tutta lì: tra more e bionde.

A differenza di altre commedie in rosa, su tutte Il matrimonio del mio miglior amico, a La mia miglior nemica manca la sagacia nei dialoghi e manca l’iperbole narrativa nel susseguirsi delle azioni, facendo trovare di fronte allo spettatore – o molto probabilmente spettatrice – una storia gratuitamente stucchevole, sentimentalista più che sentimentale.

La mia migliore nemica è il film da vedere una volta per goderne solamente la goffaggine delle belle protagoniste hollywoodiane. Poi va relegato, d’ufficio, nel dimenticatoio.

Regia - 3
Sceneggiatura - 0.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 0.5

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