I Baysitter: recensione del film con Francesco Mandelli e Paolo Ruffini

Una commedia strappa-risata, dai toni sgargianti e dall’evoluzione lineare. I Babysitter, che segna il debutto alla regia di Giovanni Bognetti, è il remake della commedia francese Babysitting – Una notte che spacca di Nicolas Benamou e Philippe Lacheau.

Dell’opera d’oltralpe la commedia prodotta da Colorado Film in collaborazione con Medusa Film e Mediaset Premium si porta addosso senza dubbio le dinamiche basi della trama e la struttura registica, che rappresenta il punto focale del film stesso.

Una pellicola invisibile avvolge prepotentemente il film interno che va sviluppandosi parallelamente all’inizio de I Baysitter. Mentre il regista ci introduce alla vita di Andrea (Francesco Mandelli) tracciando i lineamenti di un trentenne introverso e insicuro che ambisce a una promozione dal suo capo; un altro regista, improvvisato e burlone – Mario (Andrea Pisani) – filma con una telecamera amatoriale eventi tutt’altro che seri.

Questo doppio strato crea un simpatico effetto di film nel film, introducendo all’interno de I Babysitter crepe di contaminatio generis godibili e ben inserite nel contesto, che si palesano in scene come quella in cui l’allegra comitiva si ritrova a sbandare con l’automobile finendo in un bosco apparentemente isolato; la scena dei go kart usati in autostrada; quella dell’anziano legato ai palloncini o ancora l’esplosione del pitone Van Basten (che a nostro parere rappresenta una sequenza di cattivo gusto).
Tanti, insomma, gli omaggi a film come Blair Witch o Cannibal Holocaust (che rimangono comunque al margine) o a Mamma ho perso l’aereo, Una notte da leoni e il palese riferimento al film d’animazione Disney Up.

I Babysitter, in qualità di remake, resta pur sempre un’opera non originale e forse accettata mal volentieri dai conoscitori del film francese, ma divertente e godibile!

I Baysitter: recensione del film con Francesco Mandelli e Paolo Ruffini

Gioca un ruolo predominante, a livello attoriale, Diego Abatantuono, che veste i panni di Gianni Porini, il celebre agente sportivo ricchissimo e menefreghista.

Un uomo assolutamente senza scrupoli, per il quale il valore delle cose è di gran lunga superiore a quello delle persone: dal casco di Valentino al vino regalatogli da un noto calciatore fino all’automobile nuova di zecca, tutto ha decisamente più valore di sua moglie Marta (Francesca Cavallin) e di suo figlio Remo (Davide Pinter), figuriamoci dei suoi dipendenti!

Così l’impacciato Andrea, armato di buoni propositi per eccellere nel suo lavoro e conquistare l’ambita promozione, rappresenta per lui una futile pedina da muovere a proprio piacimento e nel meccanismo infernale del Porini gli toccherà fare da babysitter al capricciosissimo Remo. Un’occasione da non perdere per Andrea, che viene spacciato come il perfetto babysitter con secolare esperienza agli occhi dell’adorabile moglie del suo datore di lavoro, Marta.

I Baysitter: recensione del film con Francesco Mandelli e Paolo Ruffini

Ma, mentre Gianni e Marta sono al Gran Galà dello Sport, nella prestigiosa villa di Porini si scatena il putiferio. A scuotere l’apparente stasi della serata sopraggiungono Aldo (Paolo Ruffini) e Mario (Andrea Pisani), armati di videocamera e fiumi di alcol per festeggiare il loro amico Andrea (eh già perché quella sera è anche il suo compleanno!).

Nella telecamera si riversa praticamente l’intero film, con tanto di sederi sbattuti in faccia, pitoni esplosi, giostre da capogiro, telefonate improvvise e anche baci omosessuali non voluti. Ciò che resta al di fuori delle riprese amatoriali sono immagini largamente scontate, che fungono da collante a tutto il resto.

Apprezzabili anche le performance di Simona Tabasco (Sonia), Luca Peracino (Ernesto), Alberto Farina (Tonino), Bruno Gambarotta (in vecchio di Up!), Antonio Catania (Commissario) e Francesco Facchinetti (Vice Ispettore Ermanno), ognuno dei quali ricopre un angolo di comicità ben dettagliato.

In conclusione I Babysitter ci regala riprese senza pretese, battute forse scontate e un divertimento frivolo, senza troppi fronzoli, sul fondo del quale si impigliano anche altri livelli di lettura, come il rapporto padre-figlio e il valore dell’amicizia e dell’amore come misura della qualità della vita.

Insieme a risate e spensieratezza, il film di Giovanni Bognetti ci fa portare a casa anche un insegnamento, scontato ma che vale sempre la pena tenere a mente: ciò che importa nella vita è essere famosi per le persone a cui si tiene.

I Baysitter è al cinema dal 19 ottobre, qui le nostre interviste video al regista e al cast!

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.4