Amanda Knox: recensione del film documentario Netflix

Amanda Knox – “O sono una psicopatica travestita da persona normale o sono come voi”

Questo è il sottotitolo di Amanda Knox (trailer), il nuovo documentario distribuito da Netflix, diretto da Rod Blackhurst e Brian McGinn.

Era la notte tra l’1 e il 2 Novembre 2007, quando l’intero mondo stava per conoscere la città italiana di Perugia e insieme a essa Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Meredith Kercher. Quella notte Meredith, studentessa britannica in Erasmus a Perugia, è stata barbaramente assassinata e ritrovata dalla polizia nella sua camera, insanguinata, nuda e ricoperta da un piumone.
La sua coinquilina Amanda, americana ed esuberante, a detta sua, si trovava in casa del suo fidanzato, l’italiano Raffaele Sollecito.

Amanda Knox: recensione del documentario NetflixLe indagini di questo barbaro omicidio hanno interessato in poco tempo polizia, giudici, avvocati, ma soprattutto i media internazionali. In poco tempo Perugia si è riempita di giornalisti, reporter e freelance provenienti da emittenti e testate di tutto il mondo.
Gli indizi effettivi trovati dalla polizia riguardano un coltello con tracce di DNA sia della Kercher che della Knox, il DNA di Sollecito sul reggiseno della Kercher, il DNA di Patrick Lumumbra, datore di lavoro di Amanda, nella camera di Meredith, e un messaggio incriminato. Ma ciò che più di tutti condanna a processo Amanda è il suo atteggiamento. Non è visibilmente sconvolta, si abbandona a effusioni con Raffaele appena saputo di Meredith, fa balletti al commissariato e cambia versione della sua storia.
Indizi e atteggiamento sembrano condannare Amanda Knox: lo stesso fa l’opinione pubblica.

Il mondo vuole un colpevole e lo vede in Amanda Knox

Il processo ad Amanda e Raffaele è lungo, lento e pesante: i due sono condannati a 26 e 25 anni di carcere, ma dopo 4 anni in prigione la Cassazione li assolve definitivamente (solo l’anno scorso) per una grande mancanza di prove e l’inconcludenza nelle indagini.

Il documentario di Rod Blackhurst e Brian McGinn, raffinato e documentato nei minimi dettagli dal 2011 per 5 anni, è un grande racconto del reale, tramite l’uso dei filmati originali della polizia, le interviste-dichiarazioni fatte ai protagonisti, Amanda e Raffaele, e anche al pubblico ministero del caso, Giuliano Mignini, e al giornalista britannico freelance Nick Pisa.
Amanda Knox: recensione del documentario NetflixUna presunta folle assassina e il suo fidanzato, un pubblico ministero che ha sbagliato la sentenza e un assetato e spietato giornalista freelance che si nutre di scoop e crea la notizia anche dove non c’è: questi i protagonisti di un documentario-intervista in cerca di redenzione.

L’intento di Blackhurst e McGinn con Amanda Knox è raccontare il motivo per cui delle persone comuni sono diventate personaggi mediatici.

Hanno voluto raccontare la storia dietro le persone, non analizzare l’omicidio per dare colpevolezza o innocenza.
Il caso di Perugia è il caso giudiziario del secolo: una terribile tragedia che ha attratto i media e che ha generato paura, sconvolgimento e rabbia. Rabbia per una giovane vita strappata, rabbia per la paura, rabbia per delle vite sconvolte, rabbia per un sistema giudiziario troppo lento e lacunoso.

Amanda Knox era un’estroversa giovane americana, una ventiduenne spensierata e felice di vivere, che forse è stata sopraffatta dagli eventi, che forse è stata ritenuta colpevole per troppo tempo o che forse è una diabolica assassina, una donna folle e insensibile. Come lei stessa dice: “se sono innocente, allora significa che tutti sono vulnerabili”.

amanda-knoxI media e soprattutto i giornali l’hanno descritta enfatizzando sempre la sua follia killer.
La verità non verrà mai fuori o forse è più semplice di quanto sembra, la verità è che la povera Meredith è stata ammazzata da qualcuno! La verità, però, è che sicuramente l’intento dei due registi del film non era dimostrare un’innocenza o una colpevolezza, ma semplicemente dare la possibilità a Amanda Knox di spiegarsi.

Amanda Knox: una persona oltre la storia

I due registi hanno voluto renderla un essere umano. Proprio così, perché le televisioni l’hanno spesso dipinta come un mostro. Il loro intento è riuscito, lo spettatore riesce a scorgere, forse per la prima volta da quando si parla di questo caso, a vedere il volto della donna Amanda dietro l’assassina o presunta tale.

Il film documentario Amanda Knox sarà disponibile in Italia a partire dal 30 Settembre sulla piattaforma Netflix.

 

Regia - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4

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