Se permetti non parlarmi di bambini! – recensione

Che le bugie avessero le gambe corte, lo si sa dall’alba dei tempi. Collodi ci ha insegnato che hanno anche il naso lungo e la vita ci ricorda sempre che è meglio non farne un uso sconsiderato per non incappare in magagne poco desiderabili. Nonostante ciò Gabriel (Diego Peretti) – protagonista di Se permetti non parlarmi di bambini! – non riesce proprio a farne a meno quando, molto tempo dopo il suo divorzio, incontra Vicky (Maribel Verdú).

Se permetti non parlarmi di bambini! - recensione

Sono passati tanti anni da quelli trascorsi insieme tra i banchi di un liceo e, se Gabriel ha dedicato tutto se stesso a crescere sua figlia Sofia (Guadalupe Manent), Vicky è diventata la personificazione dello spirito libertino. Sempre in viaggio e fervida esponente dei “No kids”, non ha mai sentito il bisogno di costruirsi una famiglia, anzi… Odia i bambini. Pensate che sia stato difficile nascondere a vostra madre che non abbiate fatto i compiti? Provate a mettervi nei panni di un uomo che nasconde l’esistenza di sua figlia per continuare a vivere il sogno di un amore che, in 40 anni di vita, non aveva mai trovato prima!

Se permetti non parlarmi di bambini! – comicamente corretto su temi inevitabilmente scottanti

Fino a quando gli sarà possibile far scomparire ogni traccia della presenza di sua figlia cancellando indizi dalla sua casa a misura di bambina? Ma soprattutto, come reagirà Vicky quando la verità verrà inevitabilmente a galla? Come ogni commedia argentina che si rispetti, anche in Se permetti non parlarmi di bambini!, l’elemento musicale fa da sfondo ad una sceneggiatura ben scritta che riesce anche a decurtare dalle sue righe quel pizzico di prevedibilità comune a tantissime pellicole dello stesso genere.

Se permetti non parlarmi di bambini!

Molto ben costruito il sub-plot riguardante la famiglia e gli amici di Gabriel (basti pensare che suo fratello Keko è anche protagonista di un’esilarante scena durante i titoli di coda).

Il rapporto conflittuale con suo padre è ciò che l’ha reso il padre amorevole (e bugiardo) nei confronti di una figlia alle soglie dell’adolescenza e non facilmente gestibile. Le performance attoriali dei tre protagonisti sono molto puntuali, mai sottotono, né sopra le righe. Anche la piccola Guadalupe ha saputo tener testa al grande schermo, dopo aver preso parte alla serie televisiva argentina Signos.

Colori vivi ma mai troppo saturi, un basso livello di alte luci ed ombre soffuse rendono Se permetti non parlarmi di bambini! una pellicola piacevole anche da guardare e non soltanto da ridere. La palette cromatica è semplice ma mirata a creare armonia in ogni inquadratura.

La commedia campione di incassi in Argentina (dove è stato distribuito dalla Disney) ha portato al cinema, solo nel primo weekend quasi 100.000 spettatori; diventando, sul lungo termine, il terzo miglior risultato al box office del 2015.

Con Se permetti non parlarmi di bambini!, il regista argentino Ariel Winograd  (Cara de queso, La primera boda) punta a conquistare una larga fetta di pubblico con una commedia per tutta la famiglia leggermente anomala; creando un prodotto quasi da bollino giallo e trattando temi su cui, noi del Bel Paese, abbiamo avuto non poco da riflettere con gli ultimi avvenimenti relativi alla “ricorrenza” del fertility day.

Se permetti non parlarmi di bambini!, diretto da Ariel Winograd con Diego Peretti, Erika de Sautu Riestra, Esteban Menis, Guadalupe Manent, Guillermo Arengo, Horacio Fontova, vi aspetta al cinema dal 29 settembre (distribuito da Microcinema); che ci andiate da soli, coi vostri genitori o con l’amore della vostra vita!

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7